THERE’S NO BUSINESS LIKE SHOW BUSINESS

Walter Lang

  1. it.: Follie dell’anno; Sog.: Lamar Trotti; Scen.: Phoebe Ephron, Henry Ephron; F.: Leon Shamroy; Mo.: Robert Simpson; Canzoni: Irving Berlin; Coreografie: Robert Alton, Jack Cole (non accreditato); Scgf.: Lyle Wheeler, John DeCuir; Cost.: Charles LeMaire, Miles White, Travilla; Eff. Spec.: Ray Kellogg; Su.: E. Clayton Ward, Murray Spivack; Int.: Ethel Merman (Molly Donahue), Donald O’Connor (Tim Donahue), Marilyn Monroe (Vicky Hoffman, in seguito Parker), Dan Dailey (Terry Donahue), Mitzi Gaynor (Katy Donahue), John- nie Ray (Steve Donahue), Richard Eastham (Lew Harris), Hugh O’Brian (Charles Gibbs), Frank McHugh (Eddie Duggan), Rhys Williams (Padre Dineen), Lee Patrick (Marge); Prod.: Sol C. Siegel per Twentieth Century-Fox 35mm. D.: 112’. Col.

 

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T. it.: Titolo italiano. T. int.: Titolo internazionale. T. alt.: Titolo alternativo. Sog.: Soggetto. Scen.: Sceneggiatura. Dial.: Dialoghi. F.: Direttore della fotografia. M.: Montaggio. Scgf.: Scenografia. Mus.: Musiche. Int.: Interpreti e personaggi. Prod.: Produzione. L.: lunghezza copia. D.: durata. f/s: fotogrammi al secondo. Bn.: bianco e nero. Col.: colore. Da: fonte della copia

Scheda Film

Prendendo spunto dalle parole dello scoppiettante inno di Irving Berlin allo show business, questo musical all’antica racconta la storia di una famiglia di artisti di varietà, i Donahue. Li seguiamo tra alti e bassi dal vaudeville del 1919, attraverso i night club della Florida, fino all’epilogo a lieto fine che ha luogo nel famoso Hippodrome di New York, negli anni della seconda guerra mondiale. Nonostante la sfilza di canzoni celebri prese dal catalogo di Irving Berlin, non si avverte l’atmosfera di quegli anni: la produzione sembra privilegiare i numeri musicali, per i quali ricorre a piattaforme idrauliche e bandierine ondeggianti, ma i costumi in particolare sono più anni ’50 che anni ’20 o ’30. La leggenda di Broadway, Ethel Merman, è in grande forma, e la sua interpretazione di una matriarca energica e pratica rie- sce a tenere unito il film (e la sua famiglia). Uno degli elementi migliori del film è la sua voce potente in “There’s No Business Like Show Business”, una preziosa testimonianza su pellicola di uno dei suoi brani più caratteristici, che portò a teatro in Annie Get Your Gun ma che non riuscì ad interpretare nella versione cinematografica. Ethel Merman e la sua famiglia sullo schermo interpretano diversi brani dal repertorio di Irving Berlin, compresi “A Pretty Girl Is Like a Melody” e alcune variazioni su “Alexander’s Ragtime Band”, oltre a brani originali scritti per il film. (Fu un anno importante per le canzoni di Irving Ber- lin nel cinema; nel 1954 la Paramount fece uscire anche White Christmas).

Nel film appaiono anche ballerini di talento, come Donald O’Connor (che interpreta un numero brillante in cui prendono vita le statue di una fontana), Mitzi Gaynor e Dan Dailey. O’Connor si lega sentimentalmente a un’ambiziosa e navigata guardarobiera che diventa una stella dei night club. La sua ascesa alla fama non stupisce, visto che si tratta della bionda di punta della Fox, la leggendaria Marilyn Monroe. Le coreografie sono di Jack Cole, che non compare nei credit e aveva già coreografato “Diamonds Are a Girl’s Best Friend” in Gli uomini preferiscono le bionde. Marilyn è una provocante ragazza martinicana che agita il suo gonnellino in “Heat Wave”, davanti a un gruppo di coristi che cantano “the temperature’s rising, it isn’t surprising, she certainly can, can-can”. Gli altri due numeri musicali dove Marilyn è protagonista sono altrettanto sexy: “Lazy”, che interpreta con pose sensuali e conturbanti su una chaise longue, e la provocante “After You Get What You Want, You Don’t Want It” in cui il fasciante abito bianco disegnato da Travilla vale da solo il prezzo del biglietto.

Catherine A. Surowiec

 

Copia proveniente da

Copia originale DeLuxe Color con suono magnetico e formato 1:2,55