The Man In Blue
Scheda Film
Mélo urbano di transizione tra Musketeers of Pig Alley, The Italian e i Soprano, passando per Scarface (Hawks), narra di Tony Sartori (il sorrentino Cesare Gravina, interprete amato da Stroheim), patrigno del “fiore di Napoli” Tita (la texana Bellamy), innamorata di un poliziotto irlandese(l’inglese Rawlinson), insidiata dal mafioso Vitti (il californiano de Ruiz), a sua volta osteggiato dal “valoroso difensore” della democrazia Capitan Valento (Harry Mann), e amata dall’artista ambulante Carlo (l’australiano de Beranger), il quale sogna di tornare a Napoli. Il film mostra la mafia con i suoi meccanismi di corruzione e violenza gratuita, ma anche il focoso giornalista che la combatte e l’orfanella immigrata, predestinata dal suo status a vessazioni sessual/sociali, ma già “americanizzata”. Il problema qui non è (solo) la consueta equazione tra italiano e mafia: sono le strategie di casting, per cui anche se siamo a Little Italy l’unico interprete italiano è Gravina. Vi è poi l’associazione visiva con le scimmie: il suonatore di organetto è accompagnato da una scimmia che imita la mimica pittoresca di Gravina e l’implicito parallelismo è ripreso quando Vitti (infantile e ingordo come Tony Soprano) mangia golosamente una banana. Italiani = scimmie, come nelle vignette anti-italiane o meglio anti-emigrazioniste.
(Giuliana Muscio)