THE LIFE OF AN AMERICAN FIREMAN

Edwin S. Porter


Int.: Arthur White, Vivian Vaughan; Prod.: Edison; 35mm. L.: 125 m. D.: 6’ a 16 f/s

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T. it.: Titolo italiano. T. int.: Titolo internazionale. T. alt.: Titolo alternativo. Sog.: Soggetto. Scen.: Sceneggiatura. Dial.: Dialoghi. F.: Direttore della fotografia. M.: Montaggio. Scgf.: Scenografia. Mus.: Musiche. Int.: Interpreti e personaggi. Prod.: Produzione. L.: lunghezza copia. D.: durata. f/s: fotogrammi al secondo. Bn.: bianco e nero. Col.: colore. Da: fonte della copia

Scheda Film

Lo “story film”, termine utilizzato all’epoca per descrivere pellicole di maggiore lunghezza e con trama più articolata, costituiscono un’innovazione che si era sviluppata a partire dal 1898, quando Méliès iniziò a produrre pellicole di lunghezza fuori dal comune, che si ispiravano agli spettacoli messi in scena nel suo “Théâtre Robert Houdin” (la prima di queste, La Lune à un mètre, attingeva a una sua produzione teatrale del 1891 dal titolo Les Farces de la Lune et les mésaventures de Nostromdomus). È fondamentale ricordare però che questi film rappresentavano delle eccezioni, anche nel 1903. Erano features, cioè attrattive principali nell’accezione del termine derivata dal vaudeville, caratterizzate da soggetti insoliti e maggiormente elaborati, il clou dello spettacolo. Solamente pochi di questi film venivano prodotti ogni anno, e le case di produzione li accompagnavano comunque ad altre pellicole più corte e meno complesse. In conformità con le ambizioni narrative che li caratterizzavano, questi film si distinguono per l’uso del montaggio, che compone un’azione lineare attraverso diverse inquadrature. Tuttavia, in molti di questi film la linearità è ancora incerta. Sebbene il movimento dei personaggi da un’inquadratura all’altra spesso tenga insieme questi film, altri continuano a presentare delle inquadrature semi-indipendenti dal contesto. La successiva tecnica del montaggio continuo è talvolta già abbozzata, tuttavia troviamo anche degli approcci alternativi. Il ripetersi dell’azione durante il salvataggio dall’incendio in The Life of an American Fireman, ad esempio, presenta la stessa scena inizialmente da un punto di vista esterno, e successivamente dall’interno della casa in fiamme. Ripetizioni del genere erano frequenti nel cinema del periodo ed evidenziano un approccio differente, ma non meno logico, alla descrizione di una vicenda attraverso vari punti di vista. I film di inseguimento, che per primi hanno fornito un chiaro modello di azione continua, sono in realtà apparsi solo alla fine del 1903, con The Escaped Lunatic della Biograph, sebbene molti altri film dello stesso anno sembrino muoversi in questa direzione.

Tom Gunning

Copia proveniente da

Preservato nel 1980 da positivo nitrato presso AFI-Bouldin Collection