THAÏS

Anton Giulio Bragaglia

Sog.: Anton Giulio Bragaglia. Scen.: Anton Giulio Bragaglia, Riccardo Cassano. F.: Luigi Dell’Otti. Scgf.: Enrico Prampolini. Int.: Thaïs Galitzky (Vera Preobrajenska / Thaïs), Augusto Bandini (Oscar), Ileana Leonidoff (Bianca Stagno-Bellincioni), Mario Parpagnoli (Conte di San Remo), Alberto Casanova, Dante Paletti (corteggiatori). Prod.: Novissima Film. DCP. D.: 37’ (frammento). Bn e Col.

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T. it.: Titolo italiano. T. int.: Titolo internazionale. T. alt.: Titolo alternativo. Sog.: Soggetto. Scen.: Sceneggiatura. Dial.: Dialoghi. F.: Direttore della fotografia. M.: Montaggio. Scgf.: Scenografia. Mus.: Musiche. Int.: Interpreti e personaggi. Prod.: Produzione. L.: lunghezza copia. D.: durata. f/s: fotogrammi al secondo. Bn.: bianco e nero. Col.: colore. Da: fonte della copia

Scheda Film

La contessa russa Vera Preobrajenska (Thaïs Galitzky) adesca uomini sposati per poi rovinarli. Avendo sedotto anche il marito della sua migliore amica, quando quest’ultima muore è sopraffatta dal rimorso.
Dei tre fratelli Bragaglia, Anton Giulio rimane il più noto per la sua vicinanza sin dal 1911 al futurismo italiano e al suo fondatore Marinetti. Realizza quattro film, tra cui Thaïs – a tutt’oggi l’unico conservatosi – che amplificherà la sua fama di teorico e di fotografo sperimentale. La vita dell’attrice protagonista, Thaïs Galitzky, ha probabilmente contribuito al progetto. Gli archivi consultati da uno dei massimi esperti di quel periodo storico, Giovanni Lista, svelano l’ammirazione immediata di Bragaglia quando scopre l’attrice in scena: la consacra come la danzatrice “mimo-plastica”, con riferimento a una tendenza coreografica allora molto in voga. Il leggendario personaggio di Thaïs/Taide aveva già ispirato tutte le arti: le analisi di Apollinaire, il romanzo di Anatole France, un’opera di Jules Massenet, un film di Feuillade nel 1911. Il Thaïs di Bragaglia è solitamente classificato come ‘cinema futurista’: le scenografie ideate dal pittore Enrico Prampolini aprono emblematicamente il film, decorano le stanze e le parure dell’inebriante cortigiana e lo concludono. Le contorsioni di Thaïs agonizzante si sposano con la geometria decorativa di Prampolini, che deve tanto alla Secessione viennese quanto al futurismo, prefigurando già l’astrazione dell’Art déco. La tematica, decadente per eccellenza (seduzione, inganno, gelosia, suicidio), rimanda inoltre alla tradizione dannunziana delle dive, che costituisce il meglio del cinema italiano degli anni Dieci del Novecento.

Dominique Païni

Copia proveniente da

Restaurato nel 2023 in 4K da La Cinémathèque française in collaborazione con CSC – Cineteca Nazionale presso il laboratorio L’Image Retrouvée (Parigi-Bologna), a partire da una copia nitrato imbibita parzialmente decomposta e da un controtipo