Svinarka I Pastuch

Ivan Pyr'ev

T. int.: Swineherd and Shepherd [La guardiana dei porci e il pastore]. Scen.: Viktor Gusev. F.: Valentin Pavlov. Mo.: Anna Kulganek. Scgf.: Artur Berger. Mu.: Tichon Chrennikov. Su.: Vjacˇeslav Lešcev. Int.: Marina Ladynina (Glaša Novikova), Vladimir Zel’din (Musahib Gatuev), Nikolaj Krjucˇkov (Kuz’ma Petrov), Nikita Kitaev (Ivan Ivanovicˇ), Vladimir Ural’skij (l’automobilista), Osip Abdulov (il barista), Ekaterina Šastlivceva (la nonna di Glaša). Prod.: Mosfil’m. Pri. pro.: 7 novembre 1941 35mm. D.: 85’. 

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T. it.: Titolo italiano. T. int.: Titolo internazionale. T. alt.: Titolo alternativo. Sog.: Soggetto. Scen.: Sceneggiatura. Dial.: Dialoghi. F.: Direttore della fotografia. M.: Montaggio. Scgf.: Scenografia. Mus.: Musiche. Int.: Interpreti e personaggi. Prod.: Produzione. L.: lunghezza copia. D.: durata. f/s: fotogrammi al secondo. Bn.: bianco e nero. Col.: colore. Da: fonte della copia

Scheda Film

Pyr’ev non fu il primo a girare una commedia musicale ambientata in un kolchoz: lo splendido Garmon (1934) di Igor Savcˇenko, per esempio, precede di tre anni il primo tentativo di Pyr’ev di cimentarsi con questo sottogenere. Ma la commedia musicale kolchoziana sembrava fatta apposta per Pyr’ev: pare che amasse l’operetta più di qualsiasi cosa al mondo, a parte le donne e il cinema. Dopo il brioso Bogataja nevesta (1937), in Traktoristy (1939) affinò la propria estetica e con i versi sciolti di La guardiana dei porci e il pastore seppe finalmente cosa voleva dal genere e come ottenerlo. Il film ripropone il forte contrasto tra Mosca – che qui materializza la visione suprema del realismo socialista – e diversi tipi di zone rurali (il nord, con la custode di maiali Glaša; il sud, con il pastore Musahib). A ciò si unisce una sensazione di disagio sottile ma persistente: forse l’Unione Sovietica è troppo vasta per i suoi popoli, che faticano persino a comunicare tra loro… Ma a tempo debito le cose vanno per il verso giusto, l’umore si fa allegro, affettuoso e virtuosamente ingenuo, anche se la sensazione di vastità quasi schiacciante permane. Concludiamo questa nota come si conviene: per certi animi romantici le lettere del pastore alla custode dei porci sono il massimo della poesia erotica.

 

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