SINGIN’ IN THE RAIN
T. it.: Cantando sotto la pioggia; Sog., Scen.: Adolph Green, Betty Comden; F.: Harold Rosson; Mo.: Adrienne Fazan; Scgf.: Cedric Gibbons, Randal Duell; Co.: Walter Plunkett; Mu.: Nacio Herb Brown, Roger Edens, Al Goodhart, Al Hartman, Cole Porter, testi delle canzoni: Arthur Freed, Betty Comden, Adolph Green; Direz. mu.: Lennie Hayton; Orchestr.: Conrad Salinger, Wally Heglin, Skip Martin; Coreogr.: Gene Kelly e Stanley Donen; Int.: Gene Kelly (Don Lockwood), Donald O’Connor (Cosmo Brown), Debbie Reynolds (Kathy Selden), Jean Hagen (Lina Lamont), Millard Mitchell (R. F. Simpson), Douglas Fowley (Roscoe Dexter), Rita Moreno (Zelda Zanders), Cyd Charisse (ballerina in “Broadway Melody”), Madge Blake (Dora Bailey), King Donovan (Rod), Kathleen Freeman (Phoebe Dinsmore), Jimmy Thompson (capocoro), Richard Emory (Phil), Bobby Watson (maestro di dizione), Julius Tannen (uomo sullo schermo), Dan Foster (aiuto regista), Margaret Bert (donna del guardaroba), Mae Clark (sarta), Judy Landon (Olga Mara), John Dodsworth (Baron de la Bouvet de la Toulon), Stuart Holmes (J.C. Spendrill III), Dawn Addams e Elaine Stewart; Prod.: Arthur Freed per MGM; Pri. pro.: 17 marzo 1952. 35mm. D.: 103’. Col.
Scheda Film
La satira esuberante di una Hollywood travolta dal sonoro, la torrenziale celebrazione dello slancio amoroso, l’energia comica che incrocia e si risolve nella perfetta stilizzazione coreografica. L’idea stessa del musical, nel fuggevole apogeo della sua felicità. Quanto di Donen, quanto di Kelly? Lasciamo la parola a Franco La Polla, l’americanista italiano che più ha amato e studiato questo film: “Donen e Kelly si conoscevano bene all’epoca. Il primo (di dodici anni più giovane) aveva esordito nella regia proprio in un’altra codirezione insieme al secondo, Un giorno a New York (1949). Kelly, è cosa nota, fu primamente uno straordinario ballerino che avrebbe in seguito diretto altri cinque film – tutti di dubbio esito […]. Il mondo di Donen è una struttura organica che in ogni momento distribuisce tracce, segni di autorialità. La sua primaria caratteristica è la centralità del concetto di movimento nell’economia di presentazione delle scene e del film tutto. In Donen l’energia non si esprime soltanto nei momenti che i personaggi vivono con particolare entusiasmo; essa pervade infatti tutto l’andamento, il ritmo e la gestualità della narrazione, conferendo all’intero quadro una vitalità diffusa e caratteristica. In altre parole, in quei momenti è il mondo intero che sembra trasformarsi adeguandosi alla condizione psicologica dei personaggi – espressa, appunto, in termini di movimento […]. Un’impostazione registica che certo appartiene a Donen più che a Kelly, il quale peraltro è un ballerino-attore dotatissimo e adattissimo per tradurla sullo schermo”. Aggiungiamo solo che Singin’ in the rain è davvero il film dei magici accordi: di Stanley Donen e Gene Kelly, di una formidabile coppia di sceneggiatori come Betty Comden e Adolph Green, di un produttore di straordinario talento come Arthur Freed, “un dono di Dio” nelle parole dello stesso Donen. La squadra che ha consegnato il musical americano all’eternità.