SILK STOCKINGS

Rouben Mamoulian

Tit. it.: “La bella di Mosca”; Scen.: Leonard Gershe, Leonard Spigelgass, dalla commedia musicale di George S. Kaufmann, Leueen McGrath, Abe Burrows; F.: Robert Bronner; M.: Harold F. Kress; Scgf.: William A. Horning, Randall Duell; Coreografie: Hermes Pan, Eugene Loring; Int.: Fred Astaire (Steve Canfield), Cyd Charisse (Ninotchka), Janis Paige (Peggy Dainton), Peter Lorre (Brankov), George Tobias (Vassili Markovitch), Jules Munshin (Bibinski), Joseph Buloff (Ivanov), Wim Sonneveld (Peter Ilyitch Boroff); Prod.: Arthur Freed per MGM 35mm. D.: 112’. Col.

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T. it.: Titolo italiano. T. int.: Titolo internazionale. T. alt.: Titolo alternativo. Sog.: Soggetto. Scen.: Sceneggiatura. Dial.: Dialoghi. F.: Direttore della fotografia. M.: Montaggio. Scgf.: Scenografia. Mus.: Musiche. Int.: Interpreti e personaggi. Prod.: Produzione. L.: lunghezza copia. D.: durata. f/s: fotogrammi al secondo. Bn.: bianco e nero. Col.: colore. Da: fonte della copia

Scheda Film

Silk Stockings è un inno all’artificio, ai costumi, agli abiti, alle calze di seta, alla biancheria femminile, al glamour hollywoodiano. E la satira del cinema vi ha lo stesso effetto che in opere come The Bad and the Beautiful o Sunset Blvd., dove la demistificazione va di pari passo con la celebrazione. Ma non è impossibile che la critica rivesta un carattere più personale. In un celebre numero, Fred Astaire e Janis Paige declinano cantando le misure dello schermo e la stampa a colori. Parodiando le difficoltà dello schermo largo, mimano una scena d’amore cercando di congiungersi nell’ampiezza dello scope. E un suono espressivo, più profondo, accompagna il ritornello “and stereophonic sound”. Brillante numero che cela forse l’opinione del cineasta sul CinemaScope, formato che apprezzava poco. […] Silk Stockings chiude la sua carriera cinematografica, riaffermando la sua concezione lirica e il suo amore per lo spettacolo.
Pierre Berthomieu, Rouben Mamoulian. La galerie des doubles, Liège 1995

Stereophonic Sound, di Cole Porter
 Stevie Canfield e Peggy Dayton:
“Per portare oggi il pubblico a una proiezione, / Il nome di una stella non basta più come promozione. / Se volete un afflusso di pubblico oceanico, / Dovete offrirgli Tecnicolor, Cinemascope e Suono Stereofonico.
Se anche il nuovo film di Zanuck lo vorran vedere in tanti, / Per guardare i fianchi a Marilyn non dovran seder davanti. / Se volete un tributo di applausi faraonico, / Dovete avere Tecnicolor, Cinemascope e Suono Stereofonico.
 Agli spettatori sembra piaccia poco, / Un abbraccio appassionato tra marito e sposa, / S’ella non ha labbra rosso fuoco, / E su grande schermo, sembra ancor più prosperosa.
 Dovete avere il glorioso Tecnicolor, il grandioso Cinemascope / O Cinerama, Vista Vision, Todd-A-O o Superscope / E il Suono Stereofonico / E il Suono Stereofonico […]”.

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