Shanghai express
T. It.: Shanghai express; Sog.: Harry Hervey; Scen.: Jules Furthmann; F.: Lee Garmes; Op.: Warren Lynch, Roy Clark; Ass. Op.: Warner Cruze, Milton Bridenbecker; Su.: Harry D. Mills; Int.: Marlene Dietrich (“Shanghailily” Magdalen), Clive Brook (Capitano Donald “Doc” Harvey), Anna May Wong (Huifei), Warner Oland (Henry Chang), Eugene Pallette (Sam Salt), Lawrence Grant (Sig. Carmichael), Louise Closser Hale (Sig.Ra Haggerty), Gustav Von Seyffertitz (Eric Baum), Emile Chautard (Maggiore Lenard), [Madame Sojin]; Prod.: Adolph Zukor Per Paramount-Publix Corp.; Distr.: Paramount-Publix Corp.; Pri. Pro.: 12 Febbraio 1932 35mm. D.: 80′ A 24 F/S (Western Electric Noiseless Recording). Bn.
Scheda Film
Dice Ado Kyrou: “Adagiata sul divano del vagone-salotto di Shanghai Express, Marlene scompare dietro l’immenso cappello di pizzo nero. La mano di un uomo glielo toglie con un gesto brusco e le labbra di Marlene si socchiudono. Quello fu il mio primo contatto cinematografico con la donna. In preda a un’angoscia indefinibile, trasportato all’improvviso al di là dello spettacolo che si svolgeva sullo schermo, sprofondai nella poltrona, convinto che la sala fosse vuota e che Clive Brook non esistesse, e iniziai un lungo dialogo avvincente con la meravigliosa avventuriera Shanghai Lily. Sternberg mi aveva fatto scoprire, da bambino di nove anni qual ero, l’unica vita assolutamente reale, quella dei sensi in cui ci conduce la donna”. Anna May Wong è colta con altrettanta dignità della Dietrich e con una magia quasi equivalente. Il primo maestro di Sternberg, l’ex regista Emile Chautard, interpreta con eleganza la parte dell’ufficiale francese.