SENSATION SEEKERS

Lois Weber

Scen.: Lois Weber. F.: Ben Kline. Int.: Billie Dove (‘Egypt’ Hagen), Huntley Gordon (Ray Sturgis), Raymond Bloomer (Reverend Lodge), Peggy Montgomery (Margaret Todd), Will Gregory (Colonel Todd), Helen Gilmore (Mrs Todd), Edith Yorke (Mrs Hagen), Phillips Smalley (Mr Hagen), Cora Williams (Mrs W. Symme), Sidney Arundel (Deacon W. Symme), Clarence Thompson (Rabbitt Smythe), Nora Cecil (Mrs Lodge), Frances Dale (Tottie), Lillian Lawrence, Fanchon Frankel (Tibbett sisters), Hazel Howell (Guest). Prod.: Universal. Pri. pro.: 20 marzo 1927 35mm. Bn. 

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T. it.: Titolo italiano. T. int.: Titolo internazionale. T. alt.: Titolo alternativo. Sog.: Soggetto. Scen.: Sceneggiatura. Dial.: Dialoghi. F.: Direttore della fotografia. M.: Montaggio. Scgf.: Scenografia. Mus.: Musiche. Int.: Interpreti e personaggi. Prod.: Produzione. L.: lunghezza copia. D.: durata. f/s: fotogrammi al secondo. Bn.: bianco e nero. Col.: colore. Da: fonte della copia

Scheda Film

Uno dei tre film che alla fine degli anni Venti segnarono una breve rinascita della carriera di Lois Weber, Sensation Seekers è un esempio magistrale della sua produ­zione matura. Qui la regista torna all’in­teresse per il pettegolezzo e lo scandalo, aggiornando il contesto all’età del jazz. Billie Dove è Egypt Hagen, una flapper che rinuncia allo stile di vita edonisti­co a favore di una condotta più morale. Era il secondo ruolo scritto da Weber per l’attrice, e il film la consacrò dopo anni di parti da protagonista poco incisive. I critici scrissero che la regia di Weber era riuscita a tirar fuori “tutto il talento di un’attrice che finora era stata più o meno puramente decorativa” e che Dove era diventata “praticamente da un giorno all’altro un’attrice di prima classe”. In se­guito Billie Dove definì Weber “la migliore regista con cui ho lavorato… Se avessi avuto voce in capitolo le avrei fatto diri­gere tutti i miei film. C’erano tanti registi uomini che mi piacevano, ma lei capiva le donne”. Prima della fine delle riprese di Sensation Seekers l’attrice aveva già firmato un contratto di cinque anni con la First National. Ironia della sorte, a ren­derla famosa fu un film che insieme a The Marriage Clause del 1926 e al successivo The Angel of Broadway proponeva una ri­flessione critica sull’immagine della don­na nello sgargiante mondo di Hollywood. Se The Marriage Clause e The Angel of Broadway esplorano il fenomeno del divi­smo femminile nel teatro (chiaro sostituto dell’industria cinematografica), Sensa­tion Seekers tratta i temi della celebrità e dello spettacolo in maniera più obliqua. Egypt, ragazza emancipata dell’alta socie­tà, vive su una sorta di ‘palcoscenico’ me­diatico dove ogni sua mossa è osservata e commentata. I ‘cacciatori di emozioni forti’ evocati nel titolo sono sia i vicini e i compagni di parrocchia di Egypt (avidi di assistere a uno scandalo tra il pastore e una giovane donna attraente), sia gli ami­ci ricchi e ultramondani della ragazza. Il montaggio alternato equipara le esclusive occasioni sociali con la condotta spietata dei vicini che si riuniscono per assistere agli sviluppi peccaminosi, spettegolando ferocemente in chiesa e accalcandosi a leggere la notizia dell’arresto di Egypt. C’è poca differenza, dice il film, tra chi cerca emozioni forti nell’alcol o nel sesso e chi nello scandalo e nella maldicenza.

 

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