SEIFENBLASEN

Slatan Dudow

T. int.: Soap Bubbles. Scen.: Slatan Dudow. Dial.: Hanns Eisler (Jacques Prévert per l’edizione francese). F.: Andor von Barsy. Mo.: Slatan Dudow. Mu.: Armand Bernard. Int.: Henry Lorenzen (signor Priepke), F. Reinicke (Erna), Hans Henninger (Georg), Adolf Fischer. Prod.: Davis Films S.A. Pri. pro.: 18 dicembre 1935 35mm. D.: 34’. Bn. 

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T. it.: Titolo italiano. T. int.: Titolo internazionale. T. alt.: Titolo alternativo. Sog.: Soggetto. Scen.: Sceneggiatura. Dial.: Dialoghi. F.: Direttore della fotografia. M.: Montaggio. Scgf.: Scenografia. Mus.: Musiche. Int.: Interpreti e personaggi. Prod.: Produzione. L.: lunghezza copia. D.: durata. f/s: fotogrammi al secondo. Bn.: bianco e nero. Col.: colore. Da: fonte della copia

Scheda Film

Doppio programma per Slatan Dudow (1903-1961), regista bulgaro che lavorò nella Germania unita prima del 1933 e, dopo la guerra, nella Germania Est: un film precedente e l’altro successivo al celebre Kuhle Wampe, visto lo scorso anno al Cinema Ritrovato. Zeitprobleme. Wie der Berliner Arbeiter Wohnt è un documentario ironico-satirico (pensato come parte di una serie di cortometraggi) che sfida i piagnistei più convenzionali sull’ambiente sociale per puntare uno sguardo accusatore sulle fondamenta della società borghese, accostando con secca immediatezza immagini di invalidi, tisici o disoccupati (spesso filmati dallo stesso regista con una cinepresa nascosta) a quelle di una burocrazia assurda, ai meccanismi inesorabili dello sfratto e – nel momento di maggiore impatto visivo – all’immagine di un capitalista che fa il bagno al suo cane.

Seifenblasen, o meglio ancora Bulles de savon, è un mediometraggio iniziato da Dudow nel 1931 ma terminato solo nel 1934; dato che era ormai impossibile completarlo in Germania, ci riuscì in Francia grazie alla preziosa collaborazione di Jacques Prévert. L’abbondanza di gag cela magnificamente il clima di povertà e disperazione.

Il trasandato protagonista, venditore di bolle di sapone a dieci pfennig, è un tipico spauracchio dei suoi tempi, circondato da una massa di cittadini indifesi e disposti a cadere nella sua trama di allucinazioni e illusioni. È una ricca commedia sulla vendita e l’acquisto, sulla truffa e la finzione, sensibile ai meccanismi mentali che contribuirono all’ascesa del nazismo.

 

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