Scandal Mongers

Lois Weber, Phillips Smalley

Scen.: Lois Weber. F.: Dal Clawson. Int.: Lois Weber (Daisy Dean), Phillips Smalley (William Wright), Rupert Julian (Robert Gordon), Adele Farrington (Susan), Abe Mundon (John Austin), Alice Thomson (Mrs Wright, senior), Grace Johnson (Mrs Green), Jim Mason (Mr Green), Sis Matthews (Mrs Wright). Prod.: Universal. Pri. pro.: 10 luglio 1915 35mm. L.: 719 m. D.: 35’ a 18 f/s. Bn. 

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T. it.: Titolo italiano. T. int.: Titolo internazionale. T. alt.: Titolo alternativo. Sog.: Soggetto. Scen.: Sceneggiatura. Dial.: Dialoghi. F.: Direttore della fotografia. M.: Montaggio. Scgf.: Scenografia. Mus.: Musiche. Int.: Interpreti e personaggi. Prod.: Produzione. L.: lunghezza copia. D.: durata. f/s: fotogrammi al secondo. Bn.: bianco e nero. Col.: colore. Da: fonte della copia

Scheda Film

Scandal Mongers, titolo con cui fu distribuito nel 1918 dalla Universal il film del 1915 Scandal, è una riflessione estremamente coerente sugli effetti perniciosi del pettegolezzo, tema toccato anche nei due cortometraggi inclusi nel programma e in film successivi quali Saving the Family Name (1916) e Sensation Seekers (1927), anch’essi presentati al Cinema Ritrovato. Qui Weber e Smalley interpretano una stenografa e il suo principale: i due finiscono invischiati in uno scandalo quando lei si rompe una caviglia e lui prende ad accompagnarla al lavoro in macchina. Il pettegolezzo alimentato dalla stampa, visualizzato come una bestia immonda che aleggia sui personaggi, è associato a una sorta di cecità, all’incapacità di vedere ciò che sta realmente accadendo. La colpa è soprattutto delle donne, così indaffarate a disciplinare la condotta altrui da non vedere il danno che causano. Il conformismo borghese distrugge anziché sostenere il matrimo- nio. Alla fine, il sodalizio professionale, caratterizzato dal reciproco rispetto che la coppia dimostra sul luogo di lavoro, si propone come modello per una relazione progressista. Il quarto rullo del film è andato perduto.

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