SARRAOUNIA

Med Hondo

Sog.: dal romanzo omonimo di Abdoulaye Mamani. Scen.: Med Hondo. F.: Guy Famechon. M.: Marie-Thérèse Boiché. Scgf.: Jacques D’Ovidio. Mus.: Pierre Akendengue, Abdoulaye Cissé, Issouf Campaore. Int.: Aï Keïta (Sarraounia), Jean-Roger Milo (capitano Voulet), Féodor Atkine (Chanoine), Didier Sauvegrain (dottor Henric), Roger Miremont (tenente Joalland), Luc-Antoine Diquéro (tenente Pallier), Jean-Pierre Castaldi (sergente Boutel). Prod.: Les Films Soleil Ô. 35mm. D.: 120’.

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T. it.: Titolo italiano. T. int.: Titolo internazionale. T. alt.: Titolo alternativo. Sog.: Soggetto. Scen.: Sceneggiatura. Dial.: Dialoghi. F.: Direttore della fotografia. M.: Montaggio. Scgf.: Scenografia. Mus.: Musiche. Int.: Interpreti e personaggi. Prod.: Produzione. L.: lunghezza copia. D.: durata. f/s: fotogrammi al secondo. Bn.: bianco e nero. Col.: colore. Da: fonte della copia

Scheda Film

Volevo illustrare fatti storici autentici per dimostrare che il continente africano non è stato colonizzato facilmente ma ha avuto una storia di lotta e di resistenza. Ci sono state donne africane che hanno partecipato alla lotta contro il colonialismo: la regina Sarraounia nel Niger, Jinga in Angola, Ranavalona in Madagascar, Beatrice del Congo, solo per citarne alcune. Non si parla mai dell’importanza storica delle donne africane, che pure furono alla guida di regni e godettero di un notevole prestigio nelle società matriarcali. Sarraounia fu girato nel 1986 in Burkina Faso. Le comparse furono scelte tra soldati dell’esercito burkinabè e la popolazione locale. Alcune scene richiesero ben 400 soldati e 2000 comparse retribuite. […] La prima del film si svolse a Parigi, ma inizialmente la distribuzione fu sabotata. Il distributore non rispettò il contratto. Secondo alcuni vi furono pressioni politiche, ma io non dispongo di prove concrete che lo dimostrino. Il tutto fu così scandaloso che alcuni registi – Bertrand Tavernier, Constantin Costa-Gavras, Ousmane Sembène, Souleymane Cissé – firmarono una petizione per protestare.

Med Hondo, intervista di Françoise Pfaff, in With Open Eyes: Women and African Cinema, a cura di Kenneth W. Harrow, Editions Rodopi, Amsterdam-Atlanta 1997

Filmato in un glorioso widescreen con colori fastosi e splendide scene di battaglia su vasta scala, l’adattamento di Hondo dell’omonimo romanzo di Abdoulaye Mamani trasforma un fatto storico poco noto in un poema epico sulla resistenza africana contro il colonialismo. Nel 1898 la spedizione militare Voulet-Chanoine – destinata a diventare tristemente celebre per le brutalità esercitate sulla popolazione africana – parte dal Senegal con l’obiettivo di conquistare il Ciad e operare la ricongiunzione delle colonie francesi al continente. Diretta al Lago Ciad, la spedizione incontra Sarraounia, brillante stratega militare e regina delle tribù Aznas, che chiama il suo popolo a resistere valorosamente agli invasori. Vincitore del primo premio al Fespaco, l’epico film di Hondo è un esempio magnifico e ispiratore di come la storia possa essere trasformata in cinema.

Aboubakar Sanogo

 

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