REPORTAGE AMATEUR

Dominique Païni

DVD. D.: 47’. Col.

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T. it.: Titolo italiano. T. int.: Titolo internazionale. T. alt.: Titolo alternativo. Sog.: Soggetto. Scen.: Sceneggiatura. Dial.: Dialoghi. F.: Direttore della fotografia. M.: Montaggio. Scgf.: Scenografia. Mus.: Musiche. Int.: Interpreti e personaggi. Prod.: Produzione. L.: lunghezza copia. D.: durata. f/s: fotogrammi al secondo. Bn.: bianco e nero. Col.: colore. Da: fonte della copia

Scheda Film

I pareri sono concordi, ormai, nel considerare l’intera opera di Godard come invasa da una nostalgia insondabile e da un’attrazione per il passato, al limite del risentimento. (…) Voyage(s) en Utopie ostentava espressamente il partito preso di ricostruire i brandelli di un’impresa trascorsa che non superava lo stadio del modellino, della concezione in formato ridotto. Il viaggio era qui ritorno indietro e l’utopia non era forse altro che un’Arcadia distrutta di cui i modellini successivi del Collage(s) de France testimoniavano una rinuncia. Eppure, a rivedere questi plastici nell’esposizione, accatastati in un simulacro d’abbandono, pensavo che questi volumi formati da cartoni ritoccati a guazzo, di oggetti incollati e di schermi in miniatura, avevano costituito segretamente l’adempimento ideale dell’impresa. I modellini erano dei veri collages, fra progetto d’architettura e piccoli combine painting che non sarebbero stati sconfessati da un Rauschenberg a cui Godard allude all’epoca della retrospettiva del pittore al Mamac di Nizza (vedi la conferenza-stampa a Cannes nel 1997 nel dvd edito da Gaumont delle Histoire(s) du cinéma). Ma è precisamente a questo stadio di conclusione provvisoria, forse intimamente vissuta da Godard come provvisoria, che Voyage(s) en Utopie compiva un ritorno rattristato, installandoli significativamente al centro della sala «Avant-hier» con una certa forma di solennità, come un ostentato rimpianto doloroso. È alla misura di questo rimorso che io potei verificare ancora una volta la forma così particolare dell’utopia godardiana e che si è espressa spesso nel desiderio di volgersi indietro, di guardare indietro, come nessun’altra arte, o nessun’altra attività dello spirito se non il cinema, gli permette: “Solo il cinema autorizza Orfeo a volgersi indietro senza far morire Euridice” (Histoire(s) du cinéma, episodio 2A, Seul le cinéma).

Dominique Païni, Souvenirs de Voyage en Utopie. Note sur une exposition désoeuvrée