RAGAZZE DA MARITO

Eduardo De Filippo

Sog.: Age e Scarpelli. Scen.: Age e Scarpelli, Eduardo De Filippo. F.: Leonida Barboni. M.: Mario Serandrei. Scgf.: Piero Filippone. Mus.: Nino Rota. Int.: Eduardo De Filippo (cavalier Oreste Mazzillo), Titina De Filippo (Agnese), Peppino De Filippo (Giacomino Scognamiglio), Anna Maria Ferrero (Anna Maria Mazzillo), Delia Scala (Gabriella Mazzillo), Lianella Carell (Gina Mazzillo), Carlo Campanini (Cipriani), Carlo Croccolo (Salvatore), Rosario Borelli (Carlo), Laura Gore (signora Rosa). Prod.: Produzione D. Forges Davanzati per Titanus. 35mm. D.: 92’. Bn.

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T. it.: Titolo italiano. T. int.: Titolo internazionale. T. alt.: Titolo alternativo. Sog.: Soggetto. Scen.: Sceneggiatura. Dial.: Dialoghi. F.: Direttore della fotografia. M.: Montaggio. Scgf.: Scenografia. Mus.: Musiche. Int.: Interpreti e personaggi. Prod.: Produzione. L.: lunghezza copia. D.: durata. f/s: fotogrammi al secondo. Bn.: bianco e nero. Col.: colore. Da: fonte della copia

Scheda Film

Oreste Mazzillo (Eduardo De Filippo) è impiegato in un ministero, stimato dai superiori ma non dalla moglie (Titina De Filippo). Per elevare il tenore di vita della famiglia, si lascia coinvolgere da un amico in affari avventati e in illeciti (Peppino De Filippo). Organizza anche una gita a Capri per le figlie (Delia Scala, Lianella Carell e Anna Maria Ferrero), sperando di procurar loro un buon partito, ma le cose non andranno come previsto.
In certi film di Eduardo degli anni Cinquanta, a rivederli oggi, appare particolarmente evidente la cattiveria del suo mondo, una cattiveria che tende al grottesco e che sembra nutrire alcuni elementi dell’imminente commedia all’italiana. In questa chiave si possono vedere i due film scritti con Age e Scarpelli. In Ragazze da marito De Filippo in apparenza si ammorbidisce, in atmosfere da commedia balneare e da neorealismo rosa giovanilista, ma al fondo c’è sempre la figura del padre buono e inetto che abbiamo imparato a conoscere da Natale in casa Cupiello (1931). E al centro ci sono sempre una famiglia patetica e crudele, e l’ipocrisia della piccola borghesia, stavolta in versione ministeriale romana. E soprattutto, nel film Eduardo torna a dirigere Peppino, che, è ormai chiaro, come attore sullo schermo funziona meglio del più illustre fratello.

Emiliano Morreale

Copia proveniente da

per concessione di Viggo srl