RACING LUCK
T. it.: Attenti alle curve. Sc.: Jean Havez, Lex Neal. F.: Ray June. Cast: Monty Banks (Mario Bianchi), Helen Ferguson (Rosina), Martha Franklin (la madre di Mario), D.J. Mitsoras (il padre di Mario), Lionel Belmore (lo zio di Mario) , Francis McDonald (Tony Mora), William Blaisdell (il proprietario del caffè), Al Martin, Al Thompson, Ad Carliem e Scaduto (gangsters). Prod.: Grand Asher Corporation; 35mm. L. or.: 1681 m. L.: 1230 m. D.: 52’ a 22 f/s. Bn.
Scheda Film
Nel 1924 Monty Banks (alias Mario Bianchi, nato a Cesena) è sotto contratto alla Grand Asher, dove è la vedette di una serie di cortometraggi. Decide quindi di lanciarsi nel lungometraggio. Per Racing Luck ricorre a uno dei registi della precedente serie: Herman C. Raymaker, che ha conosciuto lavorando con Sennett e lo ha diretto nei suoi primi grandi successi alla Warner. Per la sceneggiatura si rivolge a due collaboratori di Keaton: Jean Havez e Lex Neal (nella scena della lezione di guida automobilistica possiamo notare un «omaggio» al loro ex datore di lavoro). Nonostante questi riferimenti, quel che soprattutto colpisce nel film è la chiara volontà di allontanarsi dal burlesque. Se si eccettua tutt’al più la sequenza finale, la gag funge soltanto da ornamento alla commedia, se non addirittura al melodramma. Se vi è un’influenza che appare determinante, in questo caso è quella di Chaplin. Come lui, Monty basa numerose scene soltanto sulle sfumature della propria recitazione. Il film termina con la lunga sequenza di una corsa in automobile nella quale interprete e regista ritrovano la spensieratezza e lo spregio della verosimiglianza tipici del periodo Keystone.
Jean Marie Buchet, Cinémathèque Royale de Belgique