Ritrovati e restaurati 2002
La sezione «Ritrovati & Restaurati» include alcuni momenti forti sia del cinema italiano che di quello tedesco: autori del livello di Pastrone ed Ermanno Olmi, ma anche cineasti poco conosciuti come Leo Lasko, regista di Die Lou von Montmartre, e il grande Lupu Pick, la cui opera è nota soltanto per la straordinaria forza di pochi film, mentre le altre sue realizzazioni rimangono pressoché dimenticate. Una cosa è importante: ci troviamo di fronte a filmografie conosciute solo in parte, dal contenuto quasi del tutto ignoto. Ci muoviamo attraverso una sorta di storia nell’ombra, nel territorio inesplorato del possibile e del potenziale. Una sfida importante, dunque, che ha a che fare non solo con i film, ma anche con il paziente lavoro di studio delle filmografie, che fornisce nuovi contorni alla geologia del cinema.
Ancora una volta cineasti importantissimi come Josef von Sternberg (che creò un cabaret tedesco e un’isola giapponese, con tutte le implicazioni che l’autentica finzione comporta) e cineasti marginali, come quelli del nuovo programma di film di serie B della Cinémathèque Royale de Belgique, sono sullo stesso piano. Questo ci permette di guardare Racing Luck di Monty Banks con la stessa curiosità che ci anima ammirando i nuovi restauri di Der blaue Engel e The Saga of Anatahan – di una qualità e completezza mai viste prima.
Orson Welles, un presenza ormai fissa al Cinema Ritrovato (grazie alla cineteca di Monaco), è un caso a parte, visto che in realtà non ci sarà nessun nuovo film, ma altro materiale personale e affascinanti frammenti, interessanti quasi quanto i suoi capolavori. Il caso di Lola Montès è destinato a essere trattato a parte. Con il restauro della sua versione tedesca (Lola Montez) ci avviciniamo di un altro passo verso la conoscenza di uno dei grandi enigmi del cinema moderno – all’epoca un fallimento, da sempre un avvenimento straordinario per tutti i cinefili.
Peter von Bagh