PIER PAOLO PASOLINI

Jean-André Fieschi


Prod.: Amip / La Sept Arte / Ina Beta Sp. D.: 65’. 

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T. it.: Titolo italiano. T. int.: Titolo internazionale. T. alt.: Titolo alternativo. Sog.: Soggetto. Scen.: Sceneggiatura. Dial.: Dialoghi. F.: Direttore della fotografia. M.: Montaggio. Scgf.: Scenografia. Mus.: Musiche. Int.: Interpreti e personaggi. Prod.: Produzione. L.: lunghezza copia. D.: durata. f/s: fotogrammi al secondo. Bn.: bianco e nero. Col.: colore. Da: fonte della copia

Scheda Film

“Ogni volta che volevo dire qualcosa di nuovo, mi sono servito di una nuova tecnica; per questo ho utilizzato il cinema… I cambiamenti di tecnica sono una caratteristica dell’ossessione”. Con Jean-André Fieschi, critico dei “Cahiers du cinéma”, Pier Paolo Pasolini ripercorre i luoghi della sua vita e del suo cinema: dal suo appartamento romano di via Eufrate, alle periferie di Roma, alla spiaggia di Ostia. (…) Pasolini parla a lungo di Uccellacci e uccellini [appena concluso ndc], e porta Fieschi al quartiere Prenestino, per fargli conoscere Ninetto Davoli. Pasolini spiega la sua concezione del cinema come “riproduzione del linguaggio naturale della realtà”, parla dei suoi rapporti con il neorealismo e della Nouvelle Vague come continuazione rivoluzionaria del neorealismo, esplicita la sua critica radicale alla piccola borghesia italiana.

Flavio Vergerio, in Cinema, del nostro tempo, a cura di Flavio Vergerio CSC-Editrice Il Castoro, Milano, 1998.

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