Pay Day
Tit. It.: “Giorno Di Paga”; Scen.: Charles Chaplin; F.: Rollie H. Totheroh, Jack Wilson; M.: Monta Bell; Scgf.: Charles D. Hall, Arthur Stibolt; Int.: Charles Chaplin (Il Muratore), Phyllis Allen (Sua Moglie), Mack Swain (Capomastro), Edna Purviance (La Figlia Del Capomastro), Sydney Chaplin (Amico Di Charlie E Proprietario Del Furgone), Albert Austin, John Rand, Loyal Underwood (Lavoratori); Prod.: First National; 35mm. L.: 598 M. D.: 26’ A 20 F/S. Bn.
Scheda Film
Pay Day è un breve film realistico, un’immagine della vita di un muratore, prima, durante, e dopo il giorno di paga. Anche questo film, probabilmente, subì l’influenza di Clare Sheridan e di altri amici di Chaplin che avevano interesse a certi problemi “sociali”. […] Da un punto di vista tecnico Pay Day segna un notevole progresso.
Per la prima volta appare in un film di Chaplin il controluce, nelle scene di interni. Alcune sequenze notturne, come per esempio quella della pioggia e quella del tram, sono state riprese di notte, grazie a un’appropriata illuminazione artificiale. Gli scenari sono di una semplicità quasi stilizzata. L’azione è imperniata in parte (come The Floorwalker sulla scala mobile e come A Day’s Pleasure sulla recalcitrante Ford) sul funzionamento di una cieca forza meccanica che, in questo caso, è rappresentata da un capriccioso ascensore e da alcune vetture tranviarie assolutamente inaccessibili. La storia acquista valore, in gran parte, nell’illustrare le piccole ironie della vita. L’accento del film cade soprattutto sul lato comico, ma la personalità dell’uomo che vede frustrate le sue speranze è studiata molto da vicino: infatti, il brutale capomastro, la figlia arrogante di questi, la stessa acida e minacciosa moglie dell’operaio, e perfino gli affollatissimi tram, tutto impedisce al nostro eroe di realizzare i propri desideri, piccoli o grandi che siano.
Theodore Huff, Charlie Chaplin, Roma 1955