NUR ZUM SPASS, NUR ZUM SPIEL – KALEIDOSKOP VALESKA GERT

Volker Schlöndorff

Scen.: Volker Schlöndorff. F.: Michael Ballhaus. M.: Gisela Haller. Mus.: Friedrich Meyer. Int.: Valeska Gert, Pola Kinski, Volker Schlöndorff. Prod.: Eberhard Junkersdorf per Bioskop Film GmbH, Zweites Deutsches Fernsehen
16mm. Bn e Col

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T. it.: Titolo italiano. T. int.: Titolo internazionale. T. alt.: Titolo alternativo. Sog.: Soggetto. Scen.: Sceneggiatura. Dial.: Dialoghi. F.: Direttore della fotografia. M.: Montaggio. Scgf.: Scenografia. Mus.: Musiche. Int.: Interpreti e personaggi. Prod.: Produzione. L.: lunghezza copia. D.: durata. f/s: fotogrammi al secondo. Bn.: bianco e nero. Col.: colore. Da: fonte della copia

Scheda Film

Nur zum Spass, nur zum Spiel – Kaleidoskop Valeska Gert, film sull’attrice e ballerina tedesca all’epoca settantasettenne, fu il primo documentario di lungometraggio di Volker Schlöndorff e nacque dalla collaborazione con l’artista sul set di Colpo di grazia. Schlöndorff, che ammirava Gert sin da quando aveva visto i suoi primi film alla Cinémathèque di Parigi, racconta nel suo documentario di essere rimasto così affascinato dalle storie e dalle esperienze narrate dall’attrice da decidere di fare un film su di lei. Ricollegandosi a Colpo di grazia e a Brecht, questo film rimanda alle posizioni assunte da Schlöndorff nei primi anni Settanta; ma mosso dall’irrazionalità, dall’emozione, dal grottesco, dal sentimento dell’esilio e da un atteggiamento sostanzialmente revisionista nei confronti di Brecht, il film segnala molti dei cambiamenti destinati a contrassegnare la successiva produzione del regista.

Gert aveva collaborato con l’avanguardia cinematografica e teatrale degli anni Venti e Trenta e aveva turbato gli spettatori con uno stile di danza e di pantomima ineducato, schietto, duro ed esplicito nella sua rappresentazione della realtà. Nur zum Spass, nur zum Spiel è un film-collage che raccoglie vari tipi di materiale visivo: interviste con Valeska Gert; performance dell’attrice (tratte da filmati d’archivio o riprese dallo stesso Schlöndorff); esecuzione di sue opere da parte di giovani seguaci; e altri documenti del suo passato. Il formato e le fonti eclettiche del documentario evocano il caleidoscopio cui fa riferimento il titolo completo. Ciò nonostante, il film appare strutturato rigorosamente. Dopo averci presentato la figura dell’artista e alcuni aspetti della sua arte, Nur zum Spass, nur zum Spiel adotta un approccio più o meno cronologico per passare in rassegna le fasi principali della sua carriera.

Schlöndorff è chiaramente interessato alla Gert e alla sua carriera, ma il materiale utilizzato suggerisce altre due tematiche che gli stanno a cuore: la morte e l’eredità culturale della sinistra tedesca. Esse sono in effetti le astrazioni tematiche che Schlöndorff deriva dagli elementi concreti del film. L’intenzione del regista era chiaramente quella di filmare Valeska Gert per le generazioni future prima della morte dell’artista, avvenuta un anno dopo la realizzazione del film.

Hans-Bernard Moeller, George Lellis, Volker Schlöndorff’s Cinema: Adaptation, Aolitics, and the ‘Movie-Appropriate’, Carbondale and Edwardsville University Press, Southern Illinois 2002

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