NUIT DE NOEL
Prod.: Pathé 35mm. L.: 220 m. D.: 12′ a 16 f/s. Col
Scheda Film
Aeroplane Gliding, per quattro volte il velivolo plana sopra una distesa di prati pieni di alberi da frutto e poi viene di nuovo spinto su per la collina. Proprio come l’andare in slitta, da bambini, sul piccolo pendio di neve dietro casa, scivolare giù e tornar su scarpinando a fatica. Viaggio in nave, nella schiuma dell’alta marea si alza e si abbassa la prua della nave, e a lungo guardiamo giù dal ponte, rapiti dalla sensazione del viaggio, una sensazione di freschezza. Il dramma di Nuit de Noel mostra a ritmo laconico un’immagine dietro l’altra, immagini senza alcuna smanceria espressiva, immagini dirette di bellezza e verità. Noi guardiamo; il fuoco arde; loro danzano; il mezzo si gira; si rovescia addosso agli scogli.
Il cinema, con la sua natura proteiforme, ha le potenzialità per le identità e gli effetti più disparati. È evidente che in parte si escludano da sé; le persone che sono condizionate dal cinema contemporaneo oppure anche da quello già degli anni Venti, spesso non sanno assolutamente come rapportarsi ai film del 1908, non vedono ciò che c’è da vedere.
La felicità di guardare nella bellezza limpida: l’acqua scintillante, il movimento non familiare e affascinante di un boa in tutta la sua lenta corporeità, una catasta di legna, carrozze di cavalli; per un film, è sufficiente portare alla luce una bellezza (per dirla integralmente “portare alla luce una bellezza a partire da quello che ancora è imperfetto”, così definisce Zeami Motokiyo uno dei nove stadi del Teatro No, lo “stile della bellezza disinvolta”). E loro, gli spettatori del 1908, guardano il serpente dall’altra parte della gabbia, esattamente come noi. Quindi abbiamo capito bene.
Un altro merito di questo cinema è il fatto che siano possibili film molto semplici e quasi privi di contenuto. Une famille nombreuse non è altro che una coreografia di massa: il semplice scambio di un maiale per un bebé o un bouquet da sposa per una corona funeraria è sufficiente per un film.
La madre è morta, il padre beve, la figlia più grande lavora e cresce i suoi piccoli fratelli e sorelle. Il fatto che lei non riesca, in un primo momento, a perdonare il padre pentito – anche questo è sufficiente. Die kleine Mutter è un film commovente.
Mariann Lewinsky