NIEUWE GRONDEN

Joris Ivens

T. int.: New Earth. Scen.: Joris Ivens. F.: Joris Ivens, John Fernhout, Piet Huisken, Helen van Dongen, Eli Lotar. Mo.: Joris Ivens, Helen van Dongen. Mu.: Hanns Eisler. Int.: Joris Ivens (narratore). Prod.: Capi-Holland. Pri. pro.: 14 dicembre 1933  35mm. D.: 31’. Bn. 

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T. it.: Titolo italiano. T. int.: Titolo internazionale. T. alt.: Titolo alternativo. Sog.: Soggetto. Scen.: Sceneggiatura. Dial.: Dialoghi. F.: Direttore della fotografia. M.: Montaggio. Scgf.: Scenografia. Mus.: Musiche. Int.: Interpreti e personaggi. Prod.: Produzione. L.: lunghezza copia. D.: durata. f/s: fotogrammi al secondo. Bn.: bianco e nero. Col.: colore. Da: fonte della copia

Scheda Film

Il documentario di Joris Ivens Zuiderzee (1930) raccontava una storia quasi troppo bella per essere vera: un gigantesco progetto, partito all’inizio degli anni Venti e completato dieci anni dopo, che impiegò diecimila uomini per compiere una bonifica che permise di strappare al mare terre coltivabili, nuova fonte di ricchezza per un mondo in preda agli spasmi della Depressione, dono all’umanità sofferente giunto con splendido tempismo.

Ciò che accadde in seguito è descritto nella seconda parte del film di Ivens, Nieuwe gronden. Per mantenere alto il prezzo del grano, i raccolti delle nuove terre non vengono venduti. Scorrono titoli di giornali: crollo del mercato del grano. Si lasciano marcire milioni di tonnellate di grano.

C’è troppo grano e non abbastanza lavoro. Il punto di vista si allarga al mondo intero, con le marce contro la fame a Londra e la fluttuazione dei prezzi del grano. Lo sguardo concreto, biologico – e, aggiungiamo, magico – del regista nel mostrare i processi naturali si estende ai misteri dell’economia mondiale: la tragica e insensata oscenità della realtà di classe e la scandalosa incommensurabilità dei ricchi del mondo e del sistema capitalista. La censura francese definì il film con una precisione persino eccessiva: “trop de réalité”. Insieme al successivo The Spanish Earth (Terra di Spagna), Nieuwe gronden è il miglior film girato da Joris Ivens negli anni Trenta. Come il film spagnolo, è un’elegia del lavoro e un capolavoro di drammaturgia creativa: le riprese furono realizzate da tre squadre, con una cinepresa per la terraferma, una per il mare e una terza che si identificava con gli uomini e le loro macchine. Ampliando la propria gamma creativa, il grande regista e direttore della fotografia aggiunse al proprio vocabolario l’arte del collage: cinegiornali e filmati d’archivio – testimonianze sempre più frequenti della realtà umana – si trasformano in un epocale montaggio di idee. Nieuwe gronden è al contempo un tesoro di verità sociali e umane, un attento studio sulla relatività della verità e un capolavoro di ironia drammatica.

Copia proveniente da

Per concessione di Capi Film