MONICA IN THE SOUTH SEAS

Sami van Ingen, Mika Taanila

Scen.: Sami van Ingen, Mika Taanila. M.: Mika Taanila con Sami van Ingen. Int.: Monica Flaherty, Ricky Leacock, Sarah Hudson, Le’iataualesa Vaiao Ala’ilima, Pe’a Taule’ale’ausumai, Fa’agase Su’a-Filo. Prod.: Jussi Eerola per Elokuvayhtiö Testifilmi Oy. DCP. Bn e Col

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T. it.: Titolo italiano. T. int.: Titolo internazionale. T. alt.: Titolo alternativo. Sog.: Soggetto. Scen.: Sceneggiatura. Dial.: Dialoghi. F.: Direttore della fotografia. M.: Montaggio. Scgf.: Scenografia. Mus.: Musiche. Int.: Interpreti e personaggi. Prod.: Produzione. L.: lunghezza copia. D.: durata. f/s: fotogrammi al secondo. Bn.: bianco e nero. Col.: colore. Da: fonte della copia

Scheda Film

Diretto da Robert e Frances Flaherty, il muto Moana (1926) descriveva la vita di una piccola comunità, un tempo considerata primitiva dagli Occidentali, su una paradisiaca isola del Pacifico. Nel nostro film la figlia più giovane di Flaherty, Monica, torna cinquant’anni dopo nei luoghi della sua infanzia per cercare di capire cos’era successo all’epoca, costruendo la perfetta colonna sonora per il controverso classico dei suoi genitori.
Il nostro punto di partenza per la realizzazione di Monica in the South Seas è stato il ritrovamento di materiali d’archivio in gran parte sconosciuti relativi al progetto di colonna sonora di Monica Flaherty, a cui Sami van Ingen ha avuto accesso esclusivo dopo la scomparsa di Monica nel 2008.
La nostra intenzione è stata fin dall’inizio quella di usare unicamente materiali d’archivio per raccontare come Monica si buttò a capofitto nel suo caotico progetto, rivisitando e fantasticando il proprio passato fino a creare una straordinaria versione sonora del film dei suoi genitori.
Attraverso il progetto di Monica Flaherty vediamo come la realtà ricordata sia catturata ed essenzialmente compresa per mezzo delle innovazioni tecnologiche: soffermandosi su vecchie fotografie, visionando spezzoni di film per portare a galla dettagli, registrando la propria voce su decine di cassette durante il lavoro.
Il materiale copre un periodo compreso tra gli anni Venti e i primi anni Ottanta, evidenziando cambiamenti tangibili nelle modalità di rappresentazione e negli atteggiamenti verso la nostalgia e l’esotismo, problematiche che si sono costantemente evolute nelle riflessioni sul cinema documentario. Il fatto che a fare da sfondo a Monica in the South Seas ci fosse una pietra miliare del cinema documentario ci ha permesso di creare un’interazione dinamica tra la storia del cinema in divenire, le domande sempre attuali sulla veridicità del documentario e l’ossessiva ricostruzione da parte di Monica Flaherty del paradiso della sua infanzia.

Sami van Ingen, Mika Taanila

 

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