MOMENTS CHOISIS DES HISTOIRE(S) DU CINÉMA 2
Scen., F., M.: Jean-Luc Godard; Staff tecnico: François Musy, Oscar Stellavox, Pierre-Alain Besse; Int.: Jean-Luc Godard, Serge Daney, Julie Delpy, Sabine Azéma, Alain Cuny; Prod.: Gaumont 35mm. D.: 80’.
Scheda Film
Perché, come dice il vecchio adagio, se è troppo tardi per aspettare Godot, è troppo presto per raggiungere Godard.
Jean-Bernard Pouy, Je hais le cinéma, 2004
Due anni dopo aver terminato le Histoire(s) du cinéma, Jean-Luc Godard ritornò in quel vertiginoso labirinto di visioni e suoni e ne enucleò dieci frammenti di circa dieci minuti ciascuno, rimontandoli secondo un diverso respiro e con qualche spostamento. La “messa in prospettiva” della propria opera imprime una netta accentuazione ad alcune tonalità e motivi – le tinte del lutto, la storia di non ritorno della Shoah e la violenta, geniale polemica contro il cinema formattato a stelle e strisce –. La “condensazione” dei Moments choisis riduce le distanze degli echi dolorosi e funebri fra la diagnosi del fallimento del cinema (che non ha rivelato la realtà dello sterminio nazista) e l’evocazione delle utopie sconfitte della Nouvelle Vague, fra la magia religiosa delle immagini in movimento e gli enigmi tragicamente emblematici delle piccole storie contenute nella grande storia. Ombra fra le ombre, anche lo stesso cinema di Godard è oggetto di scelte che, significativamente, privilegiano proprio i suoi film “maledetti” (King Lear, Hélas pour moi).
Roberto Chiesi