Metropolis

Fritz Lang

T.it.: Metropolis; Sog.: Thea von Harbou; Scen.: Thea von Harbou; F.: Karl Freund, Günther Rittau; Scgf.: Otto Hunte, Erich Kettelhut, Karl Vollbrecht; Co.: Anne Willkomm; Eff. spec.: Eugene Schüfftan; Sculture: Walter Schultze-Mittendorf; Mu.: Gottfried Huppertz; Int.: Brigitte Helm (Maria, la donna robot), Gustav Fröhlich (Freder Fredersen), Alfred Abel (Johan “Joh” Fredersen), Rudolf Klein-Rogge (C.A. Rotwang, l’inventore), Fritz Rasp (lo ‘Smilzo’), Theodor Loos (Josaphat/Joseph), Heinrich George (Groth), Olaf Storm (Jan), Hanns Leo Reich (Marinus), Heinrich Gotho (il maestro di cerimonia), Grete Berger, Olly Böheim, Ellen Frey, Lisa Gray, Rose Lichtenstein, Helene Weigel (operaie), Margarethe Lanner (donna nella vettura/donna del giardino dei piaceri), Max Dietze, Georg John, Walter Kühle, Arthur Reinhard, Erwin Vater (operai), Fritz Alberti (il ‘creatore’), Beatrice Garga, Anny Hintze, Margarethe Lanner, Helen von Münchhofen, Hilde Woitscheff (le ragazze dei ‘giardinie sterni’); Prod.: UFA-Universum-Film AG, Berlin; Pri. pro.: 13 marzo 1927. 35mm. Lunghezza della versione restaurata nel 2010.: 4070 m. D.: 148’ a 24 f/s. Bn. Musiche composte da Gottfried Huppertz e dirette da Frank Strobel, eseguite dall’Orchestra del Teatro Comunale. 

 

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T. it.: Titolo italiano. T. int.: Titolo internazionale. T. alt.: Titolo alternativo. Sog.: Soggetto. Scen.: Sceneggiatura. Dial.: Dialoghi. F.: Direttore della fotografia. M.: Montaggio. Scgf.: Scenografia. Mus.: Musiche. Int.: Interpreti e personaggi. Prod.: Produzione. L.: lunghezza copia. D.: durata. f/s: fotogrammi al secondo. Bn.: bianco e nero. Col.: colore. Da: fonte della copia

Scheda Film

Le condizioni problematiche del materiale ritrovato rappresentano la sfida più impegnativa per il restauro. Le scene e le inquadrature finora mancanti sono state trovate sotto forma di controtipo 16mm il cui originale era una consunta copia di distribuzione 35mm proveniente dall’Argentina. Malgrado le avanzate tecniche di restauro, gli spezzoni recentemente scoperti – per la lunghezza di più di trenta minuti – si distaccheranno comunque dalla qualità fotografica della versione del 2001. La musica svolge un ruolo importante nel restauro del montaggio originale: la partitura di Gottfried Huppertz – insieme alle recensioni dell’epoca e alle informazioni sulla censura – ha infatti rappresentato la fonte più importante per la squadra di restauratori composta da Martin Koerber, Frank Strobel e Anke Wilkening. Questa versione di Metropolis, unica al mondo e a lungo dimenticata, è stata ritrovata da Fernando Martín Peña e Paula Félix-Didier, direttrice del Museo del Cine, che si è subito resa conto della portata della scoperta e nel giugno 2008 ha contattato la Germania. Il primo esame si è svolto poco dopo e il materiale è stato portato a Wiesbaden nel luglio 2009. Attualmente si sta procedendo a una nuova registrazione della colonna sonora e al restauro digitale della pellicola.

 

La mutilazione del monumentale film cominciò subito dopo la prima del 10 gennaio 1927 al Berlin Ufa-Palast am Zoo. Approvata dalla commissione cinematografica, la versione di 4189 metri fu proiettata per quattro mesi senza successo; di conseguenza l’Ufa ritirò il film e licenziò una versione molto più breve, lunga 3241 metri, per distribuirla nell’estate 1927. L’Ufa basò questa versione, destinata alla distribuzione nazionale e internazionale, sulla copia di distribuzione americana, prodotta già nel 1926 e ridotta di un quarto rispetto all’originale dalla Paramount, giungendo a una lunghezza accertata di 3100 metri. Lo sceneggiatore Channing Pollock, cui fu affidato l’incarico di accorciare il film, apportò cambiamenti notevoli: tra le altre cose eliminò la rivalità tra Fredersen e l’inventore Rotwang per una donna (Brigitte Helm) amata e perduta da entrambi, cancellando così le motivazioni che portano alla costruzione di un robot femmina. Per decenni si pensò che esistessero solo un negativo originale e copie della versione accorciata usata per la distribuzione in Germania e all’estero. La versione acquistata dal distributore cinematografico Adolfo Z. Wilson subito dopo la prima a Berlino nel gennaio 1927 – e dunque prima dei tagli – fu distribuita nei cinema argentini nel maggio 1928. Dopo la distribuzione commerciale la copia argentina divenne proprietà privata del critico cinematografico Manuel Peña Rodriguez, la cui collezione – passando per il Fondo Nacional de las Artes – raggiunse infine il Museo del Cine Pablo C. Ducros Hicken. Negli anni Settanta, dalla consunta nitrocopia della pellicola fu prodotta una copia di sicurezza su negativo 16mm per mezzo di un processo che – a quanto si ritiene oggi – non fu sottoposto a una supervisione competente. Sembra che il materiale in nitrato facilmente infiammabile, che riportava danni e macchie ora visibili sulla copia, sia stato in seguito distrutto. Per decenni nessuno ha saputo nulla del tesoro nascosto a Buenos Aires.

 

 

Il restauro è stato curato dalla Fondazione Friedrich-Wilhelm-Murnau di Wiesbaden con la Deutsche Kinemathek – Museum für Film und Fernsehen (Berlino), in collaborazione con il Museo del Cine Pablo C.
Ducros Hicken (Buenos Aires). Hanno contribuito con materiali e consigli: Bundesarchiv-Filmarchiv
(Berlino), British Film Institute National Archive (Londra), Cinémathèque Francaise (Parigi), Deutsche Kinemathek – Museum für Film und Fernsehen (Berlino), Filmmuseum im Münchner Stadtmuseum, Fondazione Cineteca Italiana (Milano), George Eastman House (Rochester), Gosfilmofond of Russia (Belye
Stolby), Museum of Modern Art (New York), Museo del Cine Pablo C. Ducros Hicken (Buenos Aires), National Film and Sound Archive (Canberra), New Zealand Film Archive (Wellington) – Ida and Noel
Mabee Collection, Staatliches Filmarchiv der DDR (Berlino), Universität der Künste (Berlino) ed Enno Patalas. Il restauro digitale delle immagini è stato eseguito dalla Alpha-Omega digital di Monaco. La partitura
originale di Gottfried Huppertz è stata ricostruita e sincronizzata da Frank Strobel, l’edizione è stata commissionata da ZDF / ARTE ed Europäische Filmphilharmonie – Die Philharmonie GmbH. Il restauro e la
distribuzione del film sono stati finanziati dal Commissario del Governo federale per la Cultura e i Mezzi di Comunicazione, dal Gemeinnützige Kulturfonds di Francoforte sul Meno, dalla Verwertungsgesellschaft
für Nutzungsrechte an Filmwerken mbH e dalla Fondazione DEFA. La Transit Film GmbH (Munich) si occupa della distribuzione internazionale di questa versione appena restaurata di Metropolis.