MÉNILMONTANT

Dimitri Kirsanoff

Sog., Scen., M.: Dimitri Kirsanoff. F.: Léonce Crouan, Dimitri Kirsanoff. Int.: Nadia Sibirskaïa (sorella minore), Yolande Beaulieu (sorella maggiore), Guy Belmont (giovanotto), Jean Pasquier (il padre), Maurice Ronsard (l’amante). Prod.: Dimitri Kirsanoff. DCP. Bn

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T. it.: Titolo italiano. T. int.: Titolo internazionale. T. alt.: Titolo alternativo. Sog.: Soggetto. Scen.: Sceneggiatura. Dial.: Dialoghi. F.: Direttore della fotografia. M.: Montaggio. Scgf.: Scenografia. Mus.: Musiche. Int.: Interpreti e personaggi. Prod.: Produzione. L.: lunghezza copia. D.: durata. f/s: fotogrammi al secondo. Bn.: bianco e nero. Col.: colore. Da: fonte della copia

Scheda Film

Grazie alle ricerche di Dirk Hoyer della Baltic Film and Media School di Tallinn sappiamo ora che Kirsanoff non era né slavo, né russo bianco. Nacque con il nome di Markus David Kaplan a Tartu (Estonia) nel 1899, in una comunità ebraica lituana. Nel 1919 i bolscevichi gli assassinarono il padre. Emigrato in Francia l’anno dopo, assunse il nome di Dimitri Kirsanoff, in omaggio a un personaggio di Padri e figli di Turgenev. Studiò musica con Pablo Casals e suonò il violoncello in varie orchestre di cinema parigini (dove il suo coetaneo e amico Jean Grémillon lo accompagnava al violino).
Kirsanoff trovò presto una musa e una compagna in Geneviève Lebas (1900-1980), piccola bretone dagli occhi azzurri venuta a Parigi con la ferma intenzione di sfondare nel cinema. Seguendo l’esempio di Kirsanoff adottò un nome russo, Nadia Sibirskaïa. Insieme, i due finti russi si lanciarono in una collaborazione destinata a lasciare un segno breve ma indelebile sul cinema indipendente francese.
La sordida trama di Ménilmontant, che dura solo trentasette minuti e non contiene didascalie, narra il destino di due sorelle orfane che si trasferiscono a Parigi, dove cadono preda di un uomo: questi abbandona una delle due con un figlio e spinge l’altra alla prostituzione. Girato en plein air in quello che era all’epoca un sobborgo disagiato della capitale, il film di Kirsanoff racconta il dramma con tutti gli strumenti dell’avanguardia. (Kirsanoff si avvalse di un cameraman professionista molto anziano e di straordinaria esperienza, ma affermò sempre di aver maneggiato la macchina da presa da solo). Nel febbraio 1926 Jean Tedesco, un critico molto influente, scelse Ménilmontant per aprire la seconda stagione del suo cinema di repertorio al Théâtre du Vieux Colombier (furono proiettati due titoli, l’altro era Il pellegrino di Chaplin). Il successo fu immediato. Ménilmontant fu anche un trionfo personale per Sibirskaïa, la cui straziante interpretazione le valse paragoni con Lillian Gish e Alla Nazimova. Ma Kirsanoff non era tagliato per il successo. I suoi due film seguenti, Destin e Sables, concessero troppo agli imperativi commerciali e non riuscirono a riprodurre il miracolo di Ménilmontant, mentre l’ammaliante cortometraggio Brumes d’automne fu travolto dalla carica dei primi film sonori.

Prima mondiale della copia restaurata da Lobster Films, La Cinéma- thèque française e CNC in collaborazione con BFI.

Lenny Borger

 

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Copia proveniente da

Restaurato nel 2022 da Lobster Films e Cinémathèque française, con il supporto di CNC – Centre National du Cinéma et de l’Image Animée, a partire da un nitrato originale imbibito conservato presso BFI National Archive e un duplicato negativo con sottotitoli in francese conservato presso La Cinemathèque française. Un’inquadratura aggiuntiva deriva da un frammento nitrato conservato presso La Cinemathèque française. Imbibizioni, viraggi e cartelli provengono dai materiali originali