Malibran
T. It.: La Malibran; Scen.: Sacha Guitry; F.: Fedoté Bourgassof, Jean Bachelet; Mo.: Alice Dumas; Scgf.: Henry Ménessier, Gaston Dumesnil; Mu.: Louis Beydts; Su: René Lécuyer; Int.: Geori Boué (Marie Malibran), Sacha Guitry (Eugène Malibran), Suzy Prim (La Contessa Merlin), Jacques Jansen (Charles De Bériot), Mario Podesta (Manuel Garcia), Mona Goya (Madame Garcia), Jean Debucourt (L’amico Della Contessa), Geneviève Guitry (Una Vicina), Jean Weber (Il Re Di Napoli), Jacques Varennes (La Fayette), Jean Cocteau (Alfred De Musset), Jacques Castelot (Lamartine), Jeanne Fusiergir (La Portinaia); Prod.: Marc Le Peletier Per Sirius; Pri. Pro.: 16 Febbraio 1944 In Italia Solo In Tv / In Italy Only On Tv 35mm. D.: 95’. Bn.
Scheda Film
“La breve esistenza della Malibran potrebbe riassumersi così: Spagnola, nata a Parigi, debutta in Italia, prosegue la sua carriera a Londra, sposa un francese a New York, poi si sposa con un belga e muore a Manchester”.
Sacha Guitry, “Panorama”, 9 settembre 1943.
“Come Le Comédien, come Deburau, La Malibran è un film sulla passione del teatro e il mestiere d’attore. Si sa che fu la pièce Deburau a riconciliare Sacha Guitry con suo padre dopo tredici anni di dissapori. Esiste evidentemente una dimensione autobiografica nella lite di Marie Malibran e di suo padre. Deburau muore sulla scena, nelle braccia di suo figlio, dopo una rappresentazione particolarmente drammatica, dove, non ricordandosi più degli sketches di Pierrot, e volendo parlare, per una volta (almeno questa volta), al pubblico, è incapace di proferire il minimo suono. Al grido mortale della Malibran risponde in modo altrettanto doloroso il silenzio impenetrabile di Deburau”.
Yann Lardeau, Sacha Guitry, cinéaste, a cura di Philippe Arnaud, edizioni del Festival Internazionale del film di Locarno, 1993.
“Mi domanda di parlarle del mio film La Malibran. Tutto ciò che posso dirle al riguardo, in ogni caso, è che, beninteso, non è quello che si definisce un film. Secondo certa stampa cinematografica, che si immagina abbia un giudizio, mentre ha solo dei pregiudizi, io non ho mai fatto dei film – e considerata la mia età non comincerò adesso. C’è, vede, della gente a cui è preferibile non piacere – e per donare ancora più peso a questa dichiarazione di principio, le citerò questa mirabile frase di Diderot con cui inizia una raccolta dei suoi Pensieri. Dice: “Se questi pensieri non piacciono a nessuno, potrebbero non essere altro che scadenti, ma io li considererei detestabili se piacessero a tutti”.
Inedito, in Sacha Guitry, Le Cinéma et moi, Ramsay, Paris, 1977.