LOLA MONTEZ (Versione tedesca)

Max Ophüls


T. or.: Lola Montès. Sc.: Jacques Natanson, Annette Wademant, Franz Geiger, Max Ophüls. F.: Christian Matras. Mu.: Georges Auric. M.: Adolph Schlyssleder. Scgf.: Jean d’Eaubonne, Jacques Guth e (versione tedesca) William Schatz. Cost.: Georges Annonkov. Op.: Alain Dourinou, Ernest Bourreaud, Henri Champion, Luc Miro. Su.: Antoine Petitjean. Cast: Martine Carol (Lola), Peter Ustinov (l’imbonitore), Adolf Wohlbrück (re Luigi I di Baviera), Henri Guisol (Maurice), Oskar Werner (lo studente), Will Quadflieg (Franz Liszt), Ivan Desny (ten. James), Paulette Dubost (Joséphine), Lise Delamare (Mrs. Craigie). Prod.: Gamma-Films, Florida Films, Unionfilms; 35mm. D.: 116’ a 24 f/s. Col.

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T. it.: Titolo italiano. T. int.: Titolo internazionale. T. alt.: Titolo alternativo. Sog.: Soggetto. Scen.: Sceneggiatura. Dial.: Dialoghi. F.: Direttore della fotografia. M.: Montaggio. Scgf.: Scenografia. Mus.: Musiche. Int.: Interpreti e personaggi. Prod.: Produzione. L.: lunghezza copia. D.: durata. f/s: fotogrammi al secondo. Bn.: bianco e nero. Col.: colore. Da: fonte della copia

Scheda Film

Coproduzione franco-tedesca, fu il film europeo più costoso degli anni ‘50. Girato in Eastmancolor e in Cinemascope con sonoro magnetico a 4 piste, fu realizzato contemporaneamente in tre versioni: francese, tedesca e inglese. Alle prime di Parigi e Monaco, tuttavia, esso non ottenne alcun successo, e da quel momento ebbe inizio una lunga serie di rimaneggiamenti: il film venne accorciato e ridoppiato diverse volte, mentre tutti e tre i negativi originali furono tagliati e rimontati. Purtroppo nessuna delle tre versioni originali è giunta fino a noi. Le migliori copie attualmente disponibili sono i duplicati di una copia ridoppiata all’inizio del 1956, leggermente accorciata e corretta per l’inserimento della colonna sonora ottica. Nel tentativo di avvicinarsi il più possibile alla versione originale tedesca del film, per questo restauro il Münchner Filmmuseum ha utilizzato tutti i materiali esistenti, compresi alcuni frammenti nei negativi originali tedesco e francese, una copia lavoro proveniente dalla Cinémathèque Municipale de Luxembourg, copie di distribuzione originali con sonoro magnetico appartenenti alla propria collezione e a quella della Cinémathèque Royale de Belgique. Al fine di unire tra loro materiali di qualità molto diversa, di ripristinare i colori originali a partire da copie che presentavano fenomeni di deterioramento e per mantenere le dimensioni originali del fotogramma, il restauro è stato condotto ricorrendo alle tecniche digitali (HDTV 1080 24p) e poi riprodotto su pellicola 35mm. Per la prima volta dall’epoca della sua presentazione, è oggi possibile vedere il film nella sua lunghezza originale, con le corrette colorazioni e dimensioni, dotato di una colonna sonora e di un missaggio del suono multilingue.

Stefan Droessler

Ophüls aveva un’idea ben precisa dei colori che voleva nel film: «Il circo sarà fatto di contrasti violenti, come le cravatte americane di oggigiorno». La folla è sempre nell’oscurità. Le luci sono crude come il neon dei nostri giorni. I volti della gente del circo sono colorati come un quadro, dipinti per il grande show. I fattorini in rosso tinta unita. Gli acrobati in blu. I domatori in verde. I soldati in giallo. I soli volti umani davanti a queste larve di colore dovranno essere quelli di Lola e dello scudiero. L’episodio di Liszt, poi, è proposto nei «colori autunnali, come le foglie morte: oro, rosso, giallo scuro nelle scenografie esterne ed interne». La gioventù di Lola sarà trattata in «un mélange di grigio, blu scuro e nero. Tutti i colori metallici devono essere opachi, quasi arrugginiti». Quanto all’episodio bavarese, Ophuls lo vuole in tutt’altri colori: «blu, oro opaco, argento, un delicato blu invernale».

Jean-Pierre Berthomé

 

Copia proveniente da