LIMELIGHT

Charles Chaplin

T. it.: Luci della ribalta. Sog., sc.: Charles Chaplin. F.: Karl Strauss, con la consulenza di Roland Totheroth. Mu.: Charlie Chaplin. Direzione musicale: Ray Rasch. Canzoni: «The Animal Trainer», «The Sardine Song» e «Spring is Here» di Charles Chaplin e Ray Rasch. M.: Joseph Engel. Su.: Hugh McDowell. Scgf.: Eugene Lourié. Coreografia: Andre Eglevsky, Melissa Hayden, Charles Chaplin. Ass.R.: Robert Aldrich, Jerome L. Epstein, Wheeler Dryden. Cast: Charles Chaplin (Calvero), Claire Bloom (Terry), Sydney Chaplin (Neville), Nigel Bruce (Postant), Norman Lloyd (Bodalink), Buster Keaton (partner di Calvero), Marjorie Bennet (signora Alsop), Andre Eglevsky (Arlecchino), Melissa Hayden (Colombina), Charles Chaplin jr. e Wheeler Dryden (clown), Barry Bernard (John Redfern), Stapleton Kent (Claudius), Mollie Clessing (cameriera), Leonard Mudie (dottore), Loyal Underwood, Snub Pollard e Julian Ludwig (suonatori ambulanti), Edna Purviance (una spettatrice), Geraldine Chaplin, Michael Chaplin e Josephine Chaplin (bambini del quartiere), Oona O’Neil Chaplin (controfigura di C. Bloom in un campo lungo). Prod.: Charles Chaplin per Celebrated – United Artists; 35mm. L.: 3740 m. D.: 138’ a 24 f/s. Bn.

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T. it.: Titolo italiano. T. int.: Titolo internazionale. T. alt.: Titolo alternativo. Sog.: Soggetto. Scen.: Sceneggiatura. Dial.: Dialoghi. F.: Direttore della fotografia. M.: Montaggio. Scgf.: Scenografia. Mus.: Musiche. Int.: Interpreti e personaggi. Prod.: Produzione. L.: lunghezza copia. D.: durata. f/s: fotogrammi al secondo. Bn.: bianco e nero. Col.: colore. Da: fonte della copia

Scheda Film

Charlie era ora pronto a girare il suo grande numero di pantomima per due attori comici, che avrebbe dovuto essere la scena culminante del film. La cosa lo rendeva piuttosto nervoso. Charlie avrebbe suonato il violino e il suo partner il pianoforte. Ho letto in diversi libri la descrizione di come Charlie avesse scoperto il personaggio del vagabondo, ma sono stato sempre piuttosto scettico. Eppure ho visto in opera lo stesso processo quando egli sviluppò il personaggio del folle e tormentato violinista per la sequenza del music-hall. Charlie si recò nel guardaroba del teatro, provò diversi costumi e diverse paia di baffi, mimò diversi atteggiamenti davanti allo specchio, e lentamente io vidi emergere davanti ai miei occhi un violinista pazzo. Per quella scena , Charlie aveva preparato solo qualche gag e qualche scenetta. Sapeva solo che sarebbe apparso molto più piccolo (servendosi di un paio di pantaloni enormi), che avrebbe estratto le parti interne del pianoforte come un dottore che estragga le budella di un paziente, che avrebbe calpestato il suo violino a fatto crollare al suolo i fogli di musica del pianista. Il resto della scena era lasciato all’improvvisazione. Charlie non aveva però ancora trovato il suo partner. […] Poi, proprio prima dell’inizio delle riprese, qualcuno gli disse che Buster Keaton sarebbe stato disponibile per la parte (e anche che era completamente al verde e aveva bisogno di soldi). Non ci furono più dubbi. Charlie ingaggiò Keaton. […] Nelle settimane che seguirono, Chaplin e Keaton improvvisarono quella che divenne una delle sequenze più esilaranti della storia del cinema. […] Keaton riscosse un grande successo con la scena del music-hall, quando il film usci sugli schermi. E fu un successo del tutto meritato. Cominciarono però a circolare delle voci secondo le quali Keaton sarebbe stato ancor più spassoso sul set, ma Charlie avrebbe tagliato le sue interpretazioni migliori. Posso affermare che le cose non andarono così. Rimasi al fianco di Charlie durante tutto il montaggio del film, senza lasciarlo un attimo. In quella scena, avevamo abbastanza pellicola da fare altri cinque film completi. Il problema era selezionare e coordinare le parti migliori delle prestazioni di entrambi. Ovviamente Charlie tagliò alcune delle gag di Keaton – se non lo avesse fatto il film sarebbe durato un’eternità – ma tagliò altrettante delle sue stesse espressioni migliori. Eliminò per esempio una gag assolutamente esilarante, dove lui si restringeva nei suoi enormi pantaloni solo per balzarne fuori come un gigante. Lo supplicai di salvare quella scena, ma lui mi rispose: «Bisogna mantenere il ritmo della narrazione. Non puoi fermare il film per quest’unica scena».

Jerry Epstein, Charlie Chaplin. Ritratto inedito di un poeta vagabondo, Roma, Gremese, 1992

Restauro realizzato da

Restaurato nel 2002 presso L’Immagine Ritrovata

Il restauro è stato realizzato partendo dal negativo del 1952 e da un lavander stampato da esso. Di entrambi i materiali sono state scelte le parti migliori. Il montaggio del film restaurato corrisponde alla versione autorizzata da Chaplin e non a quella della prima presentazione londinese (16 ottobre 1952) in cui, tra l’altro, era presente la sequenza di Claudius (l’uomo senza braccia), della durata di 3 minuti e 54 secondi.