Progetto Chaplin 2002

Alla Cineteca di Bologna è stato assegnato il delicato compito di restaurare l’intera opera cinematografica di Charles Chaplin. La complessa operazione, voluta dagli eredi del cineasta, verrà realizzata in tutte le sue fasi a Bologna, sotto il diretto controllo del personale specializzato della Cineteca. Il lavoro di restauro si fonda sulla ricostruzione filologica dei singoli film. Per ogni film, così come avviene da tempo per le opere letterarie, verranno recuperati i migliori elementi esistenti al mondo, ed attraverso un lavoro comparativo si cercherà di stabilire quali materiali si avvicinano maggiormente alla versione originale del film. Oltre ad ottenere la migliore qualità possibile di suono e immagine, lo scopo finale è quello di ricostruire l’opera nella versione effettivamente licenziata da Chaplin, avendo cura di conservare tuttavia anche le «varianti d’autore». Non verrà infatti trascurata l’attività di revisione e perfezionamento intrapresa dal regista: la preziosa documentazione sulle modifiche e i successivi interventi dell’autore sui suoi film risulta di grande importanza per ogni ricerca sulla storia dell’opera nel suo farsi e sul particolare metodo di lavoro del regista. Il caso di The Kid – restaurato dalla Cineteca nel 1999 – è esemplare: del film sono esistiti quattro negativi diversi, dal momento che Chaplin è intervenuto più volte sul montaggio originale – persino cinquant’anni dopo la prima distribuzione – apportando varie modifiche. Per Modern Times, invece, parallelamente al restauro delle immagini, è stato possibile ricostruire, grazie al Maestro Timothy Brock, la partitura orchestrale del 1936, scritta dallo stesso Chaplin per il film. Nel 2001 è stata presentata la versione restaurata di Monsieur Verdoux, firmato nel 1947. Il restauro di Monsieur Verdoux è stato realizzato a partire dal confronto dei diversi materiali esistenti, attraverso cui si è giunti ad identificare le migliori fonti per il restauro dell’immagine e del sonoro, grazie ad una serie di test e di verifiche di laboratorio. Il restauro dell’immagine si è avvalso unicamente di tecniche fotochimiche, mentre per il sonoro si è ricorso anche a tecniche digitali. È ora la volta del restauro di Limelight. A cinquant’anni dalla sua uscita nelle sale, il film viene ripresentato nell’ultima versione licenziata da Chaplin. Circa un mese dopo la prima del film, il regista decise infatti di tagliare una scena di quasi quattro minuti, quella in cui Calvero incontra al bar Claudius, il prodigio senza braccia. In Italia e all’estero, negli ultimi anni è stata spesso distribuita la versione non autorizzata del film, quella che include la scena tagliata. Oltre a Limelight, durante il Cinema Ritrovato verranno presentati i restauri di Shoulder’s Arms e The Pilgrim. Di questi film Chaplin curò nel 1959 una riedizione presentata al pubblico nella forma di una compilation film dal titolo The Chaplin Revue, che includeva anche A Dog’s Life (1918). Il restauro, non ancora completato, è stato realizzato a partire dai materiali più prossimi ai negativi originali così come rimontati da Chaplin per la Chaplin Revue. Per portare a termine il restauro dell’intera opera cinematografica (circa 80 film tra corti e lungometraggi) sono previsti circa 10 anni di attività.

Anna Fiaccarini