LES ÉPINGLES
F.: Georges Specht. Int.: Léonce Perret (Léonce), Suzanne Grandais (Suzanne), Émile Keppens (il dottore). Prod.: Gaumont. 35mm. L.: 269 m. D.: 13′ a 18 f/s. Col.
Scheda Film
Qualsiasi industria ottimizza costantemente le proprie linee di prodotti: le linee di successo rimangono in produzione e vengono ancora migliorate, mentre quel che non attira o non attira più i clienti sparisce dagli scaffali o dagli schermi. E ogni stagione porta qualcosa di nuovo sul mercato.
Nel 1913, la più antica lunghezza cinematografica standard restava una norma valida: era la lunghezza dei singoli segmenti dei newsreel. Duravano circa un minuto e consistevano in una o poche inquadrature, esattamente come i primi film degli anni 1895-1903. Ma l’ultimo grido, nel 1913, era il megafilm di 3000 metri o più. È vero che Les Misérables (3445 metri) venne mostrato in quattro parti nel gennaio 1913 e Les Trois Mosquetaires (3800 metri) in due serate di ottobre, ma Germinal (3000 metri, ovvero circa due ore e mezzo), sempre nell’ottobre 1913, passò in una sola proiezione.
Film di circa 2000 metri, come Quo Vadis?, L’Enfant de Paris e Ma l’amor mio non muore! divennero campioni d’incasso internazionali, e davanti al lungometraggio si spalancava ormai un grande futuro. Tuttavia la lunghezza media, per un film del 1913, era 318 metri, circa un quarto d’ora. E solo il 3% dei film prodotti in quell’anno superava i 1000 metri. (cfr. l’analisi di 3660 film proiettati nel 1913 in Francia, L’Année 1913 en France, a cura di Thierry Lefèbre, in “1895”, hors serie 1993, pp. 205-216).
Chi l’avrebbe mai detto? Il 1913 fu un’epoca d’oro per i film brevi, con lunghezze di 120-150 metri come standard per i documentari e le scene comiche e gli one-reel di circa 300 metri come standard per i film di finzione, sia leggera sia drammatica. E certamente appartengono a questo standard, in uso ormai da diversi anni e dunque meglio affinato, i film più eleganti dell’epoca: perché i cineasti avevano acquisito l’esperienza necessaria e sapevano come concentrare ampie dosi d’azione, bellezza e sostanza narrativa in soli quindici minuti.
Mariann Lewinsky