LE MÉLOMANE

Georges Méliès


Prod.: Star Film; 16mm. L.: 23 m. D.: 3’ 7” a 16 f/s

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T. it.: Titolo italiano. T. int.: Titolo internazionale. T. alt.: Titolo alternativo. Sog.: Soggetto. Scen.: Sceneggiatura. Dial.: Dialoghi. F.: Direttore della fotografia. M.: Montaggio. Scgf.: Scenografia. Mus.: Musiche. Int.: Interpreti e personaggi. Prod.: Produzione. L.: lunghezza copia. D.: durata. f/s: fotogrammi al secondo. Bn.: bianco e nero. Col.: colore. Da: fonte della copia

Scheda Film

Quello dei film a trucchi appare come uno dei generi più popolari del cinema dei primi tempi, ancora in grado di deliziare il pubblico con trasformazioni e sparizioni apparentemente impossibili. Sebbene chiaramente influenzato dalle innovazioni tecnologiche degli spettacoli di magia a cavallo del XX secolo (con l’introduzione della luce elettrica e dei moderni macchinari per creare illusioni sulla scena), il film a trucchi indagò gli strumenti unici che il cinema metteva allora a disposizione. La doppia esposizione, le riprese a passo uno perfezionate col montaggio, le particolari angolazioni della macchina da presa, tutto ciò ha trasformato le apparenze visive al fine di creare illusioni visive.

A differenza degli effetti speciali contemporanei, queste illusioni erano utilizzate essenzialmente per effetti comici o di sorpresa, e non realistici o drammatici. Erano trucchi che creavano stupore e divertimento, quasi sfidando lo spettatore a capire com’erano stati realizzati, lasciando in disparte gli effetti di verosimiglianza. A questo scopo, il film a trucchi utilizza la favola come contesto d’elezione in cui sfruttare i suoi strumenti, calati in un mondo d’irrealtà e di magia. A parte le trasformazioni, il film a trucchi ha sfruttato spesso i giochi di proporzione per creare giganti o nani. E non è un caso se, in molte occasioni, il cinema e i suoi predecessori (la lanterna magica e la fotografia) sono stati spesso considerati strumenti di trasformazione magica. La Francia è stata ai vertici nel campo del film a trucchi, con l’abilità unica di Georges Méliès di creare un mondo in cui la magia appariva una possibilità concreta. Pathé ha attentamente osservato e imitato il gusto di Méliès per il féerique. Tuttavia, il film a trucchi in Inghilterra e negli Stati Uniti, anche se è raramente paragonabile all’eleganza e all’ingegno di Méliès, ha dato vita a un incontro disorientante tra eventi impossibili e ambientazioni reali dell’epoca. I film a trucchi di Robert William Paul e della Biograph, per certi versi primitivi, riescono comunque a creare un surrealismo unico, collocando la magia della tecnologia moderna in contesti quotidiani, a differenza di quanto accade per le ambientazioni oniriche di Méliès.

Tom Gunning

 

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