LE CIRCUIT DE LA SARTHE
Prod.:Gaumont 35mm.L.:140m.D.:7’a18f/s
Scheda Film
Il 1906 in Francia è l’anno della riabilitazione di Alfred Dreyfus, dell’adozione del riposo domenicale, del voto per la separazione tra Stato e Chiesa, della morte di Jules Verne e di Pierre Curie, della catastrofica esplosione di grisou di Courrières. In giugno a Parigi ci si appresta a inaugurare il servizio della prima linea di omnibus a motore; a Le Mans, nella Sarthe, si tiene la prima gara su circuito, visto che le gare da città a città erano causa di troppe vittime. E alla Gaumont gli affari vanno così bene che è necessario dare un nuovo statuto giuridico alla prospera impresa: la Société des Établissement Gaumont (SEG) è creata in dicembre e gli atelier di rue des Alouettes alla Villette crescono fino a diventare “la cité Elgé” (dalle iniziali di Léon Gaumont). Lì sono riuniti tutti i servizi tecnici e artistici che l’industria cinematografica esige, dalla fabbricazione delle macchine da presa alla stampa delle copie per il mercato: officine di falegnameria, magazzini d’accessori, tipografie per i cartelloni e studi all’epoca chiamati teatri. Alice Guy, che fa il suo ingresso come segretaria del direttore nel 1895, nel 1906 è una delle più prolifiche metteur en scène della SEG. Con l’esperienza e anche con fortuna ha scoperto mille trucchetti, come le sovrimpressioni e le dissolvenze e supervisiona le riprese delle phono-scènes care a Léon (che si appassiona al colore e al suono), antenate del videoclip girate grazie al Chronophone.
Agnès Bertola, Archives Gaumont-Pathé
La Passione della Gaumont, intitolata La Vie du Christ, fu realizzata per fare concorrenza alla Passione della Pathé da poco terminata. Il film è largamente ispirato agli acquerelli allora celebri del pittore James Tissot e si compone di 25 tableaux. La messa in scena in teatro di posa o in scenari naturali, come la foresta di Fontainebleau, risultò estremamente lussuosa per l’epoca. L’attribuzione della regia è incerta, contesa tra Alice Guy e Victorin Jasset.