L’assurdo

Lino Del Fra’

F.: Luciano Graffigna; Op.: Marcello Palmisano; Mo.: Luigi Guido Gonzo (Guido Gomas); Mu.: Sandro Brugnolini; Org.: Aldo Raparelli; Prod.: Maria Borio; 35mm. L.: 290 M. D.: 11′ Bn.

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T. it.: Titolo italiano. T. int.: Titolo internazionale. T. alt.: Titolo alternativo. Sog.: Soggetto. Scen.: Sceneggiatura. Dial.: Dialoghi. F.: Direttore della fotografia. M.: Montaggio. Scgf.: Scenografia. Mus.: Musiche. Int.: Interpreti e personaggi. Prod.: Produzione. L.: lunghezza copia. D.: durata. f/s: fotogrammi al secondo. Bn.: bianco e nero. Col.: colore. Da: fonte della copia

Scheda Film

Per molti cineasti più o meno grandi, la Corona Cinematografi­ca è stata una sorta di palestra dove imparare il mestiere o con­solidare una competenza già affinata. E, in molti casi, dove met­tere in gioco la propria creatività. Il panorama che ne emerge è vivacissimo, capace di farci intraprendere percorsi frastagliati lungo cinquantanni di costume, luoghi geografici, storia, men­talità, lavoro, letteratura, persone famose e “normali”, pittura. Ci siamo per l’occasione concentrati su alcuni esempi che interrogano il rapporto dell’uomo con il suo ambiente specifico: i cittadini di Napoli e il loro santo (Il miracolo di San Gennaro, gioiello dimenticato del giovane Emmer), i ragazzi di borgata con la passione per il motorino truccato (Il ragazzo motore, con testo inedito scritto e letto da Pasolini), i disperati che trovano casa in un deposito della nettezza urbana (L’assurdo), i monta­nari d’Abruzzo che cercano lavoro sotto il Pantheon (L’ingag­gio), la Sardegna dei costumi atavici e dei sequestri di persona filtrata dall’occhio clinico ed ebbro di Giuseppe Ferrara (A Orgosolo la terra ha tremato).

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