L’ARLÉSIENNE

Albert Capellani

Sog. Alphonse Daudet. Int: Jeanne Grumbach, Jean Marié de L’Isle, Henri Desfontaines; Prod.: S.C.A.G.L. (Pathé No. 2494). 35mm. L.or.: 355m. D.: 17’ a 16 f/s. Bn.

info_outline
T. it.: Titolo italiano. T. int.: Titolo internazionale. T. alt.: Titolo alternativo. Sog.: Soggetto. Scen.: Sceneggiatura. Dial.: Dialoghi. F.: Direttore della fotografia. M.: Montaggio. Scgf.: Scenografia. Mus.: Musiche. Int.: Interpreti e personaggi. Prod.: Produzione. L.: lunghezza copia. D.: durata. f/s: fotogrammi al secondo. Bn.: bianco e nero. Col.: colore. Da: fonte della copia

Scheda Film

Con il termine francese ‘’Arlésienne’’ si intende una persona di cui si parla in continuazione ma senza che si veda mai – ed esattamente così successe per decenni nei confronti di questo mitico film scomparso di Capellani. Il titolo era sempre presente perché il film era stato proiettato nel novembre del 1908 negli stessi programmi di L’Assassinat du Duc de Guise e di L’Empreinte ou La Main rouge. L’Arlésienne veniva inoltre associata non solo alla comparsa del Film d’Art, ma anche agli inizi del connubio tra film e musica di rinomati compositori. In questo caso però la musica non fu scritta appositamente per il film – Georges Bizet concepì nel 1872 una musica teatrale per il dramma L’Arlésienne di Alphonse Daudet (dal breve testo in prosa del 1869) tramutandola infine in una suite per orchestra che ebbe grande diffusione in due versioni. E poi, una mattina dell’aprile del 2010, la tanto a lungo cercata Arlésienne appariva sulla moviola di Lobster films, circa 300 metri di pellicola nitrato bella e nitida…

 

L’Arlesienne ha avuto (…) un notevole successo – la storia di una passione umana sincera nella vita agreste rovinata dalla falsità. Non c’è stato ritardo nella produzione della film, le scene si susseguono così velocemente che l’interesse del pubblico più esigente non solo viene mantenuto, ma viene anche accresciuto. Lo scenario rurale che fà da sfondo è particolarmente bello, ed il calore del tramonto sopra al paesaggio [ci] porta in un immaginario mondo fatato”.

“The Bioscope”, 27 novembre 1908, su una proiezione al Cinema Alhambra di Londra, dopo L’Empreinte ou La Main rouge e prima di L’Assassinat du Duc de Guise.

Copia proveniente da

Restaurato nel 2010 presso il laboratorio L’Immagine Ritrovata della Cineteca di Bologna a partire da una copia nitrato conservata presso Lobster Films