LA VOLEUSE

Jean Chapot

Sog.: Jean Chapot, Alain Fatou. Scen.: Jean Chapot, Marguerite Duras. F.: Jean Penzer. M.: Ginette Boudet. Scgf.: Willy Schatz. Mus.: Antoine Duhamel. Int.: Romy Schneider (Julia Kreuz), Michel Piccoli (Werner Kreuz), Hans Christian Blech (Radek Kostrowitz), Mario Huth (Carlo), Sonia Schwarz (signora Kostrowitz). Prod.: Claude Jaeger, Hans Oppenheimer per Chronos Films, Procinex, Hans Oppenheimer Film GmbH. DCP. Bn.

info_outline
T. it.: Titolo italiano. T. int.: Titolo internazionale. T. alt.: Titolo alternativo. Sog.: Soggetto. Scen.: Sceneggiatura. Dial.: Dialoghi. F.: Direttore della fotografia. M.: Montaggio. Scgf.: Scenografia. Mus.: Musiche. Int.: Interpreti e personaggi. Prod.: Produzione. L.: lunghezza copia. D.: durata. f/s: fotogrammi al secondo. Bn.: bianco e nero. Col.: colore. Da: fonte della copia

Scheda Film

In questo film, i cui dialoghi sono firmati da Marguerite Duras, Romy Schneider si muove in un universo che apprezza: una tragedia degna del teatro greco, un testo letterario. L’attrice vi interpreta il ruolo di Julia Kreuz, una donna che confessa al marito di aver abbandonato il bambino avuto sei anni prima. Decisa a ritrovarlo, Julia bussa alla porta della coppia che lo ha adottato e provoca uno scandalo dal quale nessuno si riprenderà. Il ricongiungimento, i disaccordi all’interno della coppia, le lacerazioni causate dalla battaglia per il bambino permettono a Romy Schneider di mostrare tutto il suo talento di madre afflitta e di attrice drammatica. Il suo coprotagonista tedesco, Hans Christian Blech, era all’epoca una star ed era apparso in Il giorno più lungo (1962). Ma il grande incontro del film è quello che segna la futura grande amicizia tra Romy Schneider e Michel Piccoli. Lui diventerà il suo complice, il suo amico, il suo confidente e il suo partner in una decina di film. Piccoli dona la sua alta statura, la sua voce calda e rassicurante al personaggio di Werner Kreuz, marito paziente che all’inizio non si accorge dei sensi di colpa che consumano sempre di più sua moglie. Girato in bianco e nero, il film è minimalista, vicino allo spirito della nouvelle vague. È d’altronde il valente compositore Antoine Duhamel che firma la musica facendo risuonare lungo tutto il film la voce malinconica della tromba […]. L’incomprensione che regna all’interno della coppia è portata alla sua massima espressione dai due attori, accordati come due violini. Sappiamo fino a che punto la misteriosa alchimia tra queste due persone che si sono riconosciute e non tarderanno a considerarsi come fratello e sorella farà la felicità dei registi. Claude Sautet, in particolare, non tarderà a notarla. Romy, tormentata, preoccupata, accigliata, di fronte a Piccoli, più flemmatico: si può anche immaginare quanto queste situazioni di schermaglia amorosa abbiano potuto ispirare Marguerite Duras.

Isabelle Giordano, Romy Schneider: Film par film, Gallimard, Parigi 2017

 

Leggi la recensione su Cinefilia Ritrovata

 

Copia proveniente da

Restaurato nel 2020 da Midship Associés con il sostegno di CNC – Centre national du cinéma et de l’image animée