Un’automobile, una ragazza, un ragazzo. Molto importante, la macchina, che è già, da sola, la pigrizia, ne è la definizione migliore, è la più grandiosa concretizzazione dell’idea di pigrizia che ci sia mai stata proposta. Quest’idea, la vediamo incarnarsi nel proprietario della macchina (come inflessione del suo atteggiamento, del suo comportamento, dei minimi tratti del suo carattere): egli, al momento dell’acquisto, aveva considerato l’auto come la materializzazione ideale di un sogno d’indolenza. […] La facile riuscita di questo sketch è l’uovo di colombo di Godard, e non sappiamo come definire un’opera che al tempo stesso è un po’ racconto a tesi e un po’ pochade.

Michel Delahaye, in “Cahiers du cinéma”, n. 132, 1962