“LA MARSEILLAISE”
Prod.: Gaumont Digibeta. D.: 2’48” Bn.
Scheda Film
Classici opposti: attrazione e narrazione
Bousquet riporta nel catalogo Pathé del 1908 pochissimi numeri-varietà rispetto agli anni precedenti (eppure quanto volentieri si rivedrebbe P. 1548: Les vidéos, che danzano un minuetto sui pattini a rotelle!), e Nick Carter, rois des detectives, la prima serie poliziesca della Eclair in sei episodi del 1908, è rappresentativa di un cinema narrativo che, a differenza dei primi generi di finzione come i film fiabeschi e le scene bibliche e storiche, non ha un retroterra fatto di decenni di rappresentazioni teatrali, bensì di romanzi trash (Dime Novels). Ma prima che qualcuno arrivi ingenuamente a pensare che il cinema d’attrazione stia per scomparire e che il regno del cinema narrativo sia alle porte, ecco alcune magre cifre dell’annata che riguardano il primo: nel 1908 c’erano sul mercato presumibilmente circa mille fonoscene, con il Biophon di Messter e il Chromophone di Gaumont come sistemi più tecnicamente evoluti. Nel 1908 Gaumont offre a catalogo 583 phonoscènes, più, su richiesta, altre 100 in lingua russa (!) e nel caso di Messter la quantità di quadri sonori prodotti fino al 1908 compreso viene stimata intorno a 450: del resto entrambi iniziano con la produzione nel 1903). “Ovunque l’applauso più grande! L’ultima novità! Ovunque un successo enorme! Le fotografie viventi-parlanti-cantanti-musicate. La rappresentazione delle scene più sublimi, delle più belle e più nuove opere e operette, perfetta concordanza tra parola e immagine, un miracolo della tecnica, tra cui: La vedova allegra, Carmen, Il trombettiere di Sackingen, Sogno di un valzer”, si legge nella stagione del 1908, sul cartellone degli annunci di Georges Hipleh-Walt, il più rinomato gestore svizzero di cinema ambulante.
(Questi primi film sonori fanno inoltre capire cosa sono i film muti: un elemento visivo in uno spettacolo musicale dal vivo.)
Il cartellone cinematografico del 1908 offre le esperienze estetiche della cultura alta (Opera) e le gioie della letteratura popolare (poliziesco e western); attrazione, narrazione, autoriflessività… tutti quanti i valori d’intrattenimento vengono disinvoltamente scoperti e utilizzati, a beneficio del pubblico, per nostro piacere. Per il nostro sempre più travolgente e meravigliato piacere: tra i film del 1908, trovare un riuscito adattamento del paradosso del cretese Epimenide sui cretesi bugiardi, no, con tutta la buona volontà questo non me lo sarei mai aspettato. (Da non perdere: Les agents tels qu’on nous les présente – Les agent tels qu’ils sont)
Mariann Lewinsky