KITEGA, CAPITAL DE L’URUNDI

Prod.: Éclair. 35mm. L.: 99 m. D.: 4′ a 20 f/s. Bn

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T. it.: Titolo italiano. T. int.: Titolo internazionale. T. alt.: Titolo alternativo. Sog.: Soggetto. Scen.: Sceneggiatura. Dial.: Dialoghi. F.: Direttore della fotografia. M.: Montaggio. Scgf.: Scenografia. Mus.: Musiche. Int.: Interpreti e personaggi. Prod.: Produzione. L.: lunghezza copia. D.: durata. f/s: fotogrammi al secondo. Bn.: bianco e nero. Col.: colore. Da: fonte della copia

Scheda Film

Un film del 1918 sull’Africa è fatalmente destinato a essere un film sul colonialismo fatto da colonialisti. Non esistevano altre voci in grado di farsi sentire. In Kitega, capital de l’Urundi (l’odierno Burundi) vediamo gli amministratori europei impegnati nella ‘nobile’ battaglia contro le ‘condizioni incivili’, nel tentativo di portare ‘ordine’ nei territori. Le popolazioni locali sono poco più che comparse costrette a rallegrarsi a comando quando gli amministratori le onorano di una visita. Suonate i tamburi, mostrate le vostre nudità, danzate, selvaggi! È una curiosità storica ed etnografica abbastanza interessante, ma per molti versi tutt’altro che sorprendente. Perché l’abbiamo inserita nella nostra rassegna? Quello che ci ha più colpiti di Kitega, capital de l’Urundi non è la sua tipicità rispetto ai tempi in cui fu girato, perché è proprio quello che ci aspettiamo da un film del 1918, ma il fatto che risulti piuttosto rappresentativo dell’atteggiamento odierno verso l’Africa, a un secolo di distanza. È stata questa deprimente constatazione che ci ha spinti a proiettare il film qui a Bologna. Che vi sintonizziate su Discovery Channel o andiate al cinema per vedere un apprezzato documentario, se il tema è l’Africa sembra che i termini di riferimento e le metafore siano rimasti esattamente gli stessi. L’altro, con la sua pelle scura, rimane intrappolato in una terra desolata selvaggia e sottosviluppata, ed è solo grazie alla buona volontà e all’intelligenza dei bianchi che c’è una speranza di cambiamento. Non sarà giunta l’ora dell’hashtag ‘ustoo’ e di parlare di ‘fardello dell’uomo nero’? Nel frattempo godetevi la nostra offerta esotica. Pensate, tra gli indigeni di una certa tribù c’è perfino un re bambino. Possiamo discuterne dopo la proiezione al bar davanti a un gin tonic, essenziale profilassi per la malaria.

Karl Wratschko

Copia proveniente da