Keller-Dorian : Film gaufré : Sonia Delaunay

Albert Keller-Dorian

35mm. D.: 4’

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T. it.: Titolo italiano. T. int.: Titolo internazionale. T. alt.: Titolo alternativo. Sog.: Soggetto. Scen.: Sceneggiatura. Dial.: Dialoghi. F.: Direttore della fotografia. M.: Montaggio. Scgf.: Scenografia. Mus.: Musiche. Int.: Interpreti e personaggi. Prod.: Produzione. L.: lunghezza copia. D.: durata. f/s: fotogrammi al secondo. Bn.: bianco e nero. Col.: colore. Da: fonte della copia

Scheda Film

Nel 1926 Robert e Sonia Delaunay realizzano un cortometraggio sperimentale con l’operatore Chevereau. È il primo film proiettato in pubblico a utilizzare il procedimento lenticolare Keller-Dorian-Berthon ed è girato in interni con luce artificiale. Il figlio dell’inventore, Roland Berthon, pittore e amico dei Delaunay, è probabilmente all’origine del progetto. Il film, del quale rimane solo una versione incompleta, fu presentato durante una conferenza di Sonia Delaunay alla Sorbona, il 27 gennaio 1927. Mette in scena varie modelle su sfondi decorati di tessuti e dipinti. Il breve filmato si conclude su Sonia Delaunay che troneggia circondata da stoffe dai colori sgargianti.
Il procedimento Keller-Dorian-Berthon si basa su un reticolo virtuale ottenuto grazie a un filtro di selezione tricromo a tre bande posizionato nell’obiettivo. L’immagine del filtro permette di ottenere una selezione tricroma, grazie a microdiottri incisi sulla pellicola. L’inventore, il fisico Rodolphe Berthon, deposita il brevetto nel 1908. La Prima guerra mondiale interrompe le ricerche in Francia. Nel 1924 vengono proiettati alcuni film sperimentali, ma la stampa delle copie è un problema molto lontano dall’essere risolto. Nel 1929 la Eastman-Kodak acquista il brevetto per il mercato amatoriale del 16mm.
Nel 1931 Rodolphe Berthon fonda una società concorrente, la Cinéchromatique, e cede il suo brevetto al trust tedesco Siemens-Halske. In Francia la società Thomson-Houston riprende le ricerche, che vengono interrotte dalla Seconda guerra mondiale. Nel 1947 viene annunciata sulla stampa la produzione di Giorno di festa di Jacques Tati, che utilizza il procedimento Thomsoncolor, ma la difficoltà di stampare copie dal negativo originale si rivela insormontabile e il film viene distribuito in bianco e nero. Bisognerà attendere il 1995 perché il pubblico possa scoprire i colori di Giorno di festa.

François Ede