Kalpana

Uday Shankar

T. int.: Imagination; Scen.: Uday Shankar, Amritlal Nagar. F.: K. Ramnoth. Mo.: N.K. Gopal. Scgf.: K.R. Sharma. Int.: Uday Shankar (Udayan / lo scrittore), Amala Uday Shankar (Uma), Lakhmt Kanta (Kamini), Dr. G.V. Subbarao (maestro), Brijo Behari Banerji (padre di Uma) Prod.: Udai Shankar Production DCP. D.: 155’.

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T. it.: Titolo italiano. T. int.: Titolo internazionale. T. alt.: Titolo alternativo. Sog.: Soggetto. Scen.: Sceneggiatura. Dial.: Dialoghi. F.: Direttore della fotografia. M.: Montaggio. Scgf.: Scenografia. Mus.: Musiche. Int.: Interpreti e personaggi. Prod.: Produzione. L.: lunghezza copia. D.: durata. f/s: fotogrammi al secondo. Bn.: bianco e nero. Col.: colore. Da: fonte della copia

Scheda Film

Grande film di bellezza estatica e di ar­tigianale espressionismo allucinatorio, Kalpana di Uday Shankar è un classico del cinema indiano. Shankar, fratello del grande Ravi Shankar, fu una figura cen­trale nella storia della danza indiana, capace di fondere le forme indiane clas­siche con le tecniche occidentali. Alla fine degli anni Trenta fondò nell’Himalaya una propria scuola di danza, frequentata anche dal fratello Ravi e dal futuro ci­neasta Guru Dutt (che in Kalpana lavorò come aiuto regista). Dopo la chiusura del­la scuola, all’inizio degli anni Quaranta, Shankar iniziò a lavorare al suo primo e ultimo film, la cui realizzazione si protras­se per molti anni.
Kalpana
, interpretato da Uday Shankar e da sua moglie, la grande Amala Shan­kar, segna il debutto della futura diva Padmini, all’epoca diciassettenne. Storia autobiografica di un ballerino che vuole fondare una propria scuola, è uno dei po­chi veri dance film: non si limita cioè a includere sequenze di ballo ma fa della danza stessa il suo principale vocabolario espressivo. Il film fu un fiasco commercia­le, ma viene oggi legittimamente conside­rato uno dei momenti creativi più alti del cinema indipendente indiano.
Kalpana
è stato sottoposto a restauro digi­tale dalla World Cinema Foundation pres­so la Cineteca di Bologna – Laboratorio L’Immagine Ritrovata a partire da un con­trotipo negativo e una copia positiva con­servati al National Film Archive of India.
Il controtipo, gravemente danneggiato, presentava rigature, strappi, sporco, pol­vere, macchie bianche e scarsa definizio­ne. Il restauro ha richiesto un notevole intervento di riparazione fisica e digitale per ridurre questi problemi e ripristinare la bellezza dei volti, dei movimenti e dei costumi.
L’audio originale è stato trasferito digi­talmente dal controtipo negativo e sot­toposto a pulizia digitale e riduzione del rumore di fondo. Il restauro ha prodotto un controtipo di conservazione e un nuovo negativo della colonna sonora ottica, non­ché un back-up di tutti i file prodotti dal restauro digitale.

Copia proveniente da

Restaurato nel 2012 da World Cinema Foundation presso il laboratorio L’Immagine Ritrovata della Cineteca di Bologna a partire da materiali originali conservati presso il National Film Archive of India. Un ringraziamento speciale a Shivendra Singh e alla famiglia di Uday Shankar