JESSE JAMES
Scen.: Nunnally Johnson. F.: W. Howard Greene, George Barnes. M.: Barbara McLean. Scgf.: William S. Darling, George Dudley. Int.: Tyrone Power (Jesse James), Henry Fonda (Frank James), Nancy Kelly (Zerelda), Randolph Scott (Will Wright), Brian Donlevy (Barshee), Donald Meek (McCoy), Henry Hull (maggiore Rufus Cobb), John Carradine (Bob Ford), Slim Summerville (il carceriere), J. Edward Bromberg (Mr. Runyan). Prod.: Darryl F. Zanuck per Twentieth Century-Fox Film Corp.. 35mm. D.: 106’. Col.
Scheda Film
Il western, come dimostrano le statistiche, non era il punto forte di Henry King. A parte i primi film muti, poco conosciuti, i suoi contributi al genere furono pochissimi. Il revisionismo e il rigore stilistico di King, tuttavia, resero quei rari western opere essenziali: una romantica epopea pionieristica (The Winning of Barbara Worth), una storia di fuorilegge anticapitalisti (Jesse James), una tragedia antiviolenta (The Gunfighter), una riflessione sul tema della vendetta (The Bravados).
Qui il mito dei fratelli James è rappresentato con indulgenza, e già il titolo fa capire che il carismatico Frank James, masticatore di tabacco splendidamente interpretato da Henry Fonda, è un personaggio secondario destinato a occupare il centro della scena solo più tardi, nel sequel di Fritz Lang The Return of Frank James (1940). Ci sono altri personaggi secondari fortemente caratterizzati, come John Carradine nei panni di Bob Ford, perenne Giuda, Henry Hull in quelli del farneticante giornalista dalla parolaccia facile, e Randolph Scott nel ruolo dello sceriffo comprensivo. Tuttavia il film non è tanto un’analisi dei personaggi quanto un resoconto di eventi con una precisione storica di cui King andava molto fiero. Se per Sfida infernale John Ford si era fatto raccontare i fatti da Wyatt Earp in persona, King parlò con il figlio di Frank James, avvocato in pensione di Kearney, nel Missouri. Per tutta la durata delle riprese il regista si sforzò di conservare la fedeltà della ricostruzione storica nella scelta degli oggetti di scena, nell’uso realistico del colore e nelle location. In quest’ultimo caso, essendo un pilota esperto, fece personalmente i sopralluoghi in aereo: il suo modo di dirigere le scene d’azione ne guadagnò una padronanza dello spazio che contribuì enormemente ai suoi film d’avventura.
Presumendo che i fatti storici non possano essere considerati spoiler, pare innocuo ricordare che Jesse viene colpito alle spalle. Il finale era sgradito al produttore Zanuck, che mentre King si trovava in ospedale chiese al regista John Cromwell di girarne uno alternativo. Per fortuna il risultato fu deludente, e il finale originale fu ripristinato. Il film, che registrò un grande successo al botteghino, dimostrò che “in certe occasioni è preferibile usare un po’ di buon senso anziché forti dosi di finzione”. Parola di Henry King.
Ehsan Khoshbakht