IT CAME FROM OUTER SPACE

Jack Arnold


T. it.: Destinazione… Terra! Sc.: Harry Essex, Ray Bradbury. F.: Clifford E. Stine. Mu.: Herman Stein, Irving Gertz, Henry Mancini. M.: Paul Weatherwax. Scgf.: Bernard Herzbrun, Robert Boyle. Cost.: Rosemary Odell. Eff.sp.: David S. Horsley. Ass.R.: Joseph E. Kenny. Cast: Richard Carlson (John Putnam), Barbara Rush (Ellen Fields), Charles Drake (sceriffo Matt Warren), Joe Sawyer (Frank Daylon), Russel Johnson (George), Kathleen Hughes (Jane). Prod.: Universal; 35mm. D.: 81’ a 24 f/s.

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T. it.: Titolo italiano. T. int.: Titolo internazionale. T. alt.: Titolo alternativo. Sog.: Soggetto. Scen.: Sceneggiatura. Dial.: Dialoghi. F.: Direttore della fotografia. M.: Montaggio. Scgf.: Scenografia. Mus.: Musiche. Int.: Interpreti e personaggi. Prod.: Produzione. L.: lunghezza copia. D.: durata. f/s: fotogrammi al secondo. Bn.: bianco e nero. Col.: colore. Da: fonte della copia

Scheda Film

Oltre a essere il primo film di fantascienza in 3-D, It Came from Outer Space segna l’inizio di una cospicua serie di pellicole fantascientifiche prodotte dalla Universal-International; si tratta anche del primo film in 3-D presentato nel nuovo formato di proiezione «panoramico» (1.85:1). Essendo il primo film basato su una storia di Ray Bradbury, esso esercitò anche una notevole influenza sullo stile della successiva produzione di questo genere, soprattutto per l’utilizzo del deserto sud-occidentale per gli esterni e la creazione di un personaggio ben preciso, l’eroe di fantascienza anni ‘50. Il film fu girato in bianco e nero, benché alcune copie presentino un viraggio seppia per valorizzare gli esterni nel deserto e le tonalità della carnagione. La colonna sonora è stereofonica. Le immagini polarizzate in 3-D sono di altissima qualità; purtroppo, come per Creature from the Black Lagoon, del film rimangono oggi soltanto copie anaglife. In occasione della prima mondiale del film al Pentage Theatre di Hollywood si ricorse a un ulteriore effetto speciale. La scena in 3-D più sorprendente del film mostra una valanga lungo la parete di un cratere. Gli spettatori chinavano la testa per scansare i pesanti massi che sembravano realmente rotolare fuori dallo schermo. Esattamente in quel momento Arnold dava ordine di azionare due catapulte sistemate ai lati dello schermo, le quali scagliavano sul pubblico rocce di gommapiuma. «Avreste dovuto sentire come urlavano», commentava poi.

Philippe-Alain Michaud