IL BRIGANTE

Renato Castellani

Sog.: dal romanzo omonimo di Giuseppe Berto. Scen.: Renato Castellani. F.: Armando Nannuzzi. M.: Jolanda Benvenuti. Mus.: Nino Rota. Int.: Adelmo Di Fraia (Michele Rende), Francesco Seminario (Nino Stigliano), Serena Vergano (Miliella, sorella di Nino), Anna Filippini (Giulia Ricadi), Giovanni Basile (appuntato Fimiani), Elena Gestito (madre di Nino), Francesco Mascaro (Bovone), Angela Sirianni (nonna di Nino), Salvatore Moscianese (don Francesco), Renato Terra (Carmelo). Prod.: Cineriz, Rizzoli Film · DCP. Bn.

info_outline
T. it.: Titolo italiano. T. int.: Titolo internazionale. T. alt.: Titolo alternativo. Sog.: Soggetto. Scen.: Sceneggiatura. Dial.: Dialoghi. F.: Direttore della fotografia. M.: Montaggio. Scgf.: Scenografia. Mus.: Musiche. Int.: Interpreti e personaggi. Prod.: Produzione. L.: lunghezza copia. D.: durata. f/s: fotogrammi al secondo. Bn.: bianco e nero. Col.: colore. Da: fonte della copia

Scheda Film

Ispirato a un episodio di cronaca realmente accaduto in Calabria alla fine della Seconda guerra mondiale, racconta la storia del giovane Michele Rende, diventato bandito suo malgrado perché ingiustamente incolpato di aver commesso un omicidio. Tratto dall’omonimo romanzo di Giuseppe Berto, è “il primo apprezzabile film contadino fatto in Italia” (Lino Micciché). La copia dell’archivio ASAC è l’unica traccia della versione più lunga del film, tagliata dal produttore dopo la Mostra di Venezia per ragioni commerciali. I minuti in più sono oltre trenta. “Il brigante è un titolo spartiacque nella carriera di Renato Castellani. Alle spalle ha una lavorazione lunga e faticosa, con dieci mesi di riprese in una Calabria disagiata, come sottolineano i cronisti. In concorso nel 1961 alla XXII Mostra di Venezia, vince solo il premio Fipresci. Esce nelle sale a metà settembre, in una versione più breve: 143 minuti contro 180. Dalla rassegna stampa dell’epoca, Castellani appare consenziente con il taglio di oltre mezz’ora: d’altronde è un’operazione da cui Il brigante non esce certo sfigurato. Infatti vengono minuziosamente limate le singole sequenze, ma non viene tolto alcun blocco narrativo. Con il suo insuccesso (335 milioni contro un costo preventivato di 265), il film però compromette la carriera del regista, che negli anni Sessanta ripiega spesso su lavori di commissione, prima di ritrovare prestigio nelle produzioni televisive a partire da Vita di Leonardo (1971). Il brigante all’epoca ottiene recensioni rispettose, mai entusiaste e quasi mai feroci, anche quando sono limitative: dopo tutto Castellani gode del rispetto dovuto a chi ha vinto il Leone d’oro sette anni prima. Ma gli storici in seguito ne parlano raramente. Di fatto è un film che in seguito non è più stato visto, complice anche la rarità dei passaggi televisivi e l’assenza di qualunque edizione homevideo” (Alberto Pezzotta).

Emiliano Morreale

Copia proveniente da

Restaurato in 2K nel 2012 da CSC – Cineteca Nazionale in collaborazione con ASAC (Archivio Storico delle Arti Contemporanee della Biennale di Venezia) presso il laboratorio L’Immagine Ritrovata, a partire dal negativo camera originale (messo a disposizione dall’attuale avente diritti Medusa Film, tagliato per la distribuzione dopo la proiezione alla Mostra di Venezia nel 1961) e dalla copia integrale dell’ASAC, dalla quale sono state recuperate le parti mancanti del negativo (34 minuti circa)