Heroes For Sale
Sog., Scen.: Robert Lord, Wilson Mizner; F.: James Van Trees; Mo.: Howard Bretherton; Scgf.: Jack Okey; Co.: Orry-Kelly; Mu.: Leo F. Forbstein; Int.: Richard Barthelmess (Thomas ‘Tom’ Holmes), Aline Macmahon (Mary Dennis), Loretta Young (Ruth Loring Holmes), Gordon Westcott (Roger Winston), Robert Barrat (Max Brinker), Berton Churchill (Sig. Winston), Grant Mitchell (George W. Gibson), Charley Grapewin (Pa Dennis), Robert Mcwade (Dottor Briggs), G. Pat Collins (Capo Degliagitatori), James Murray (Soldato Cieco), Edwin Maxwell (Presidente Della Compagnia), Margaret Seddon (Jeanette Holmes), Arthur Vinton (Capitano Joyce), Robert Elliott (Poliziotto Della “Squadra Rossa”); Prod.: First National Pictures, Thevitaphone Corporation; Pri. Pro.: New York, 17 Giugno 1933; 35mm. D.: 76′. Bn
Scheda Film
Heroes for Sale è uno di quei film in cui la delusione e lo shock del periodo di recessione sono lo specchio del risultato della guerra mondiale e dei sacrifici fatti dalla popolazione – ambito la cui espressione più ammirabile è The Last Flight di Dieterle. Il racconto inizia dalle trincee della guerra mondiale, dalla missione del commando di morte nelle fosse fangose della prima linea: inizia dall’audacia di un uomo che si ferisce, rimanendo mutilato e prigioniero dei tedeschi, e che alla fine torna a casa anonimo e invalido. La sfumatura complementare, nel racconto, è però la codardia di un secondo uomo, che dopo essersi nascosto durante il combattimento, torna poi a casa come un eroe, essendosi appropriato del merito dell’azione compiuta dal compagno, il quale viene erroneamente creduto morto in battaglia. Sono così messi a confronto il figlio di un banchiere il cui eroismo è fittizio e un povero eroe del lavoro e della quotidianità. Quest’ultimo, Tom Holmes (Richard Barthelmess), presto sarà licenziato dalla banca del padre del discutibile amico. Adesso lui è uno dei tanti, anonimo e derelitto. Il paese sta scivolando verso la recessione. Il talento e la creatività, dei quali Holmes è pieno, non aiutano nessuno in queste condizioni.
Il lungometraggio è un collage di contraddizioni: capitalistico e “socialista”, qualche volta questo, qualche volta quello, a favore e contro. Heroes for Sale va alla deriva in modo distaccato nelle turbine dell’utopia e delle realtà spietate, della critica sociale, delle esagerazioni drammatiche, del sentimentalismo e della contraddittorietà generale della vita. Il film è, inoltre, una miscela di romanticismo e di brutalità che è tipico di Wellman. Il lungometraggio di Wellman appartiene a quelle rarità che trasmettono alcune testimonianze sulla genesi del fascismo americano – la descrizione sacrifica completamente la dimensione analitica, però nello stesso tempo è persino furiosamente diretta, una creazione del grande cineasta sugli argomenti principali dell’epoca che sorvolano dall’alto la percezione individuale.
Peter von Bagh