GUNFIGHT AT THE O.K. CORRAL

John Sturges

Tit. it.: “Sfida all’O.K. Corral”; Scen.: Leon Uris, ispirata all’articolo “The Killer” di George Scullin; F.: Charles Lang; M.: Warren Low; Scgf.: Hal Pereira, Walter Tyler; Cost.: Edith Head; Mu.: Dimitri Tiomkin; Ass.R.: Warren Low; Int.: Burt Lancaster (Wyatt Earp), Kirk Douglas (Doc Holliday), Ronda Fleming (Laura Denbow), Jo Van Fleet (Kate Fisher), John Ireland (Ringo), Lyle Bettger (Ike Clanton), Frank Faylen (Cotton Wilson), Earl Holliman (Charles Bassett), Ted De Corsia (Shanghai Pierce), Dennis Hopper (Billy Clanton), Whit Bissell (John P. Clum), George Mathews (John Shanssey), John Hudson (Virgil Earp); Prod.: Hal B. Wallis per Paramount 35mm. D.: 122’ Col.

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T. it.: Titolo italiano. T. int.: Titolo internazionale. T. alt.: Titolo alternativo. Sog.: Soggetto. Scen.: Sceneggiatura. Dial.: Dialoghi. F.: Direttore della fotografia. M.: Montaggio. Scgf.: Scenografia. Mus.: Musiche. Int.: Interpreti e personaggi. Prod.: Produzione. L.: lunghezza copia. D.: durata. f/s: fotogrammi al secondo. Bn.: bianco e nero. Col.: colore. Da: fonte della copia

Scheda Film

Non è affatto ovvio il motivo per cui la Paramount abbia deciso di girare Gunfight at the O.K. Corral in VistaVision. Certo, la casa cinematografica stava puntando sul suo nuovo formato utilizzandolo in molti generi, soprattutto musical e film di avventura, e aveva già realizzato diversi western in VistaVision, tra i quali The Far Horizons e Run for Cover di Nicholas Ray. Inoltre John Sturges aveva già avuto occasione di cimentarsi nello stesso genere in formato widescreen, quando aveva girato in CinemaScope il western moderno Bad Day at Black Rock. Il motivo per cui il formato panoramico sembra essere quello d’elezione dei western è presumibilmente dovuto alla sua capacità di esaltare la bellezza dei paesaggi, solitamente uno dei punti di forza del genere. Eppure, Gunfight at the O.K. Corral è ambientato quasi del tutto in interni: saloon fumosi, sordide camere d’albergo, prigioni. Anche se di tanto in tanto si vedono brevi incursioni in esterni, in un paesaggio gelido, brullo e arido, alcune delle scene che dovrebbero svolgersi all’aperto (come quella in cui Wyatt Earp e Doc Holliday sventano il tentativo di imboscata al loro accampamento) sono chiaramente girate negli esterni degli studi di produzione. La sparatoria finale è tecnicamente in esterni, ma non sono gli spazi aperti che vuole sottolineare Sturges, quanto i rigidi e stretti confini che delimitano lo spazio disponibile. Comunque, esterni e interni a parte, il film, con la fotografia dell’ottimo Charles B. Lang, resta sempre spettacolare.
Ed Buscombe