GUERRA 1915-18 Episodio di Amori di mezzo secolo

Pietro Germi

Sog.: Carlo Infascelli. Scen.: Vinicio Marinucci, Oreste Biancoli, Carlo Infascelli, Alessandro Continenza, Roberto Rossellini, Giuseppe Mangione. F.: Tonino Delli Colli. M.: Rolando Benedetti, Dolores Tamburini. Scgf.: Mario Chiari. Mus.: Carlo Rustichelli. Int.: Maria Pia Casilio (Carmela), Albino Cocco (Antonio), Lauro Gazzolo (il maestro), Gustavo Serena, Amedeo Trilli. Prod.: Carlo Infascelli per Excelsa Film, Roma Film. DCP. D.: 21’. Col.

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T. it.: Titolo italiano. T. int.: Titolo internazionale. T. alt.: Titolo alternativo. Sog.: Soggetto. Scen.: Sceneggiatura. Dial.: Dialoghi. F.: Direttore della fotografia. M.: Montaggio. Scgf.: Scenografia. Mus.: Musiche. Int.: Interpreti e personaggi. Prod.: Produzione. L.: lunghezza copia. D.: durata. f/s: fotogrammi al secondo. Bn.: bianco e nero. Col.: colore. Da: fonte della copia

Scheda Film

Primo film di Germi a colori, […] riuniva diversi registi (che realizzeranno ciascuno un episodio: Glauco Pellegrini, Antonio Pietrangeli, Mario Chiari – che era anche scenografo del film – e Roberto Rossellini) e costituisce l’unico caso di sua partecipazione a un film collettivo. […] L’episodio diretto da Germi sembrerebbe mutuare il set da una tipica ambientazione da neorealismo minore (tipo Pane, amore e fantasia), di cui sono protagonisti due giovani innamorati, contadini e privi di cultura, sullo sfondo di un piccolo centro abruzzese durante gli ultimi anni della Prima guerra mondiale. […] Il momento più bello dell’intero episodio è probabilmente l’apparizione dello Zeppelin che solca il cielo notturno di fronte a una comunità che lo scruta affascinata e terrorizzata come se fosse un mostro biblico, in un’accensione fantastica che ricorda certe incursioni immaginifiche di stampo felliniano. […] Forse il motivo di maggiore interesse di questo episodio […] è il confronto diretto con Rossellini. [In Rossellini] la vita è uno spettacolo minuto e informe tanto più appassionante quanto più è sbriciolato nella realtà da una casualità cieca e devastante, per [Germi] essa è innanzitutto il conflitto tra un’aspirazione legittima, spesso commovente, e la sua negazione nella realtà delle cose, tra il sentimento ossessivo della sua dignità e il suo irreversibile annientamento nel mondo.

Mario Sesti, Tutto il cinema di Pietro Germi, Baldini&Castoldi, Milano 1997

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