GERMINAL

Albert Capellani

Sog.: dal romanzo omonimo di Émile Zola (1885); Scen.: Albert Capellani; F.: Louis Forestier, Pierre Trimbach; Int.: Henry Krauss (Lantier). Sylvie (Catherine), Jean Jacquinet (Chaval), Dharsay (Souvarine), Mévisto (Maheu), Albert Bras (Hennebeau), Jeanne Cheirel (la Maheude), Paul Escoffier (Négrel), Cécile Guyon (Cécile Hennebeau), Marc Gérard (Bonnemort); Prod.: S.C.A.G.L. (Pathé No. 6224) 
35mm. L.: 3017. D.: 147′ a 18 f/s. Imbibito / Tinted

 

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T. it.: Titolo italiano. T. int.: Titolo internazionale. T. alt.: Titolo alternativo. Sog.: Soggetto. Scen.: Sceneggiatura. Dial.: Dialoghi. F.: Direttore della fotografia. M.: Montaggio. Scgf.: Scenografia. Mus.: Musiche. Int.: Interpreti e personaggi. Prod.: Produzione. L.: lunghezza copia. D.: durata. f/s: fotogrammi al secondo. Bn.: bianco e nero. Col.: colore. Da: fonte della copia

Scheda Film

Gli elementi dei film di Capellani presenti negli archivi della Cinémathèque française fanno parte di un fondo depositato dalla Pathé nel 1951. Esso contiene i negativi di più di venti film del regista, tra cui Germinal e Quatre-vingt-treize. Se il negativo è indubbiamente l’elemento migliore su cui basare un restauro, non significa che renda più facile il recupero dei film. Negli anni Dieci del secolo scorso i negativi erano organizzati per la stampa in piccoli blocchi preceduti da una coda d’inizio con tutte le informazioni necessarie al montaggio e all’applicazione del colore. Nel caso dei film Pathé le indicazioni di colore erano in codice (cifre e lettere). Per molto tempo è stato impossibile ripristinare i colori dei film nei casi in cui era sopravvissuto solo il negativo. Nel 2007, un taccuino che era appartenuto a Marcel Mayer, direttore degli stabilimenti Pathé di Joinville, e conservato alla Fondation Jérôme Seydoux Pathé, ha fornito nuove informazioni. Questo documento ci ha permesso di interpretare i codici e di ripristinare così i colori previsti in origine. Germinal presenta nove tinte diverse. Il “Courrier cinématographique” del 17 maggio 1913 pubblica un reportage sulle riprese del film: si apprende così che “l’illustre direttore artistico della S.C.A.G.L. [è] circondato da una quarantina di minatori, vagonisti, carusi e assistito da due operatori”. Era una pratica normale alla Pathé, si girava con due cineprese. Potevano essere preparati due negativi, il primo con le riprese migliori per il mercato nazionale e un secondo destinato all’esportazione e contenente riprese di qualità inferiore. Nel caso di Germinal conserviamo anche il secondo negativo, più corto. Germinal figura tra le grandi produzioni del 1913 e fu eccezionalmente proiettato da solo all’inaugurazione della stagione 1913-1914, il 3 ottobre 1913.
(Camille Blot-Wellens)

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