Enamorada
T. It. Enamorada; Scen.: Benito Alazraki, Emilio Fernandez, Litigo De Martino; F.: Gabriel Figueroa; Mo.: Gloria Schoemann; Scgf.: Manuel Fontanals; Mu.: Eduardo Hernandez Mon- Cada; Int.: Maria Felix (Beatriz Penafiel), Pedro Armendariz (Generale José Juan Reyes), Fernando Fernandez (Rafael Sierra), José Morcillo (Carlos Penafiel), Eduardo Arozamena (Maggiore Joaquin Gomez), Miguel Inclan (Capitano Bocanegra), Manuel Dondé (Fidel Bernal), Eugenio Rossi (Eduardo Roberts), Norma Hill (Rosa De Bernal), Juan Garcia (Capitano Quinones), José Torvay (Apolonio Sanchez); Prod.: Benito Alazraki Per Panamerican Films S.P.A.; Pri. Pro.: 25 Dicembre 1946; 35mm. D.: 92′. Bn.
Scheda Film
“Se Enamorada fosse un album di fotografie, come ci piacerebbe sfogliarlo e ringraziare il suo autore, Gabriel Figueroa, che, come in Maria Candelaria, dispensa con prodigalità le più belle immagini del mondo! Nel cinema messicano il bianco e nero si è mostrato di una prodigiosa efficacia, e, nell’ambito di alcune sue produzioni (…), l’abbiamo visto magnificato in immagini di grande ricchezza pittorica, ombre e nitore dei volti e dei paesaggi come fissati dalla singolare luce di questo Paese. Ma Enamorada non è un album di fotografie, è un film. E spesso questa bellezza formale e il contenuto dell’opera non coincidono. I numerosi elementi che la compongono vi coesistono, ma raggiungono raramente l’unità. (…) Sembrerebbe che con Enamorada, il regista Emilio Fernandez abbia voluto sfruttare di nuovo la vena che l’aveva così felicemente ispirato la prima volta e raccontarci ancora una storia d’amore. E certo, il racconto è spesso appassionante, talvolta emozionante. Ma non è più la semplice e banale (…) storia di Maria. Vi si aggiunge qui un conflitto di classi, e, per animarlo, l’autore ha scelto nella tradizione del genere i personaggi più convenzionali: un generale di ribelli plebeo (Pedro Armendariz), innamorato di una giovane aristocratica (Maria Felix), sdegnosa, va da sé, e ostile a questo amore che ispira. Come si risolverà il conflitto? (…) Maria Felix sarà vinta dai sentimenti dell’insorto (e l’influenza di un prete dal volto estatico non sarà estranea a questa virata), e lo seguirà nella sua disfatta, dopo che egli ha rifiutato lo scontro con le truppe regolari. Perché se l’amore è vincitore, la rivoluzione è vinta. (…) Pedro Armendariz, che abbiamo visto fare letteralmente corpo con il suo personaggio in Maria Candelaria (…), sembra qui un po’ galleggiare in un ruolo che non è tagliato su misura. E ci sorprende, mentre la sua apparenza suggerisce la passività, vederlo talvolta violento, e, mentre lo si immagina poco loquace, udirlo esprimere il suo amore in uno stile che fa pensare al Cantico dei Cantici. Ma se la sua semplice umanità rimane così costante attraverso tutti quei gorghi passionali, è ad essa che si deve l’emozione che ci procura. Maria Felix è molto bella. Quanto alle immagini (…) bisogna terminare parlandone e ricordare soprattutto la scena della serenata notturna di Pedro sotto le finestre di Maria, una serie di “quadri” ammirevoli che trovano la loro profondità e il loro prolungamento in un canto di una straziante purezza”.
José Zendel, Amours mexicaines et révolution; d’admirables photos, mais…, “L’Écran frangais”, Paris, n. 151, 18 maggio 1948