DOROTHY ARZNER, UNE PIONNIÈRE À HOLLYWOOD
Scen.: Clara Kuperberg, Julia Kuperberg. Int.: Tony Maietta, Shelley Stamp, Emily Carman. Prod.: Clara Kuperberg, Julia Kuperberg. DCP. Bn e Col.
Scheda Film
Dorothy Arzner inizia la sua carriera come montatrice prima di passare alla regia negli anni Venti, quando il sonoro non ha ancora messo Hollywood in subbuglio, facendo uscire di scena molti cineasti. Il famoso codice di censura Hays non esiste ancora, il sesso e il corpo hanno vita facile sullo schermo e gli argomenti tabù non fanno paura ai registi e agli sceneggiatori. Vera pioniera del femminismo senza averlo mai rivendicato, Arzner ha creato essenzialmente personaggi femminili, eroine atipiche e moderne spesso pronte a tutto pur di sottrarsi al loro destino prestabilito. I suoi film sono spesso manifesti contro il matrimonio, contro l’eterosessualità, contro la dominazione sessuale degli uomini sulle donne, contro lo “sguardo maschile” (male gaze) prima ancora che l’espressione sia stata coniata.
Arzner lavorò in un sistema patriarcale, quello dei mogul americani che facevano il bello e il cattivo tempo a Hollywood, ma si vestiva come un uomo e non nascose mai la propria omosessualità in un’epoca in cui era quasi inconcepibile. Unica regista donna a Hollywood dal 1927 al 1943, con oltre sedici film al suo attivo, come molte donne di quell’epoca è stata completamente dimenticata. Francis Ford Coppola la cita come suo mentore quando era studente alla UCLA e Jodie Foster si impegna da anni per il restauro dei suoi film, ma gli unici omaggi a lei dedicati si devono a iniziative svoltesi in Francia e in Spagna. Hollywood ha dimenticato da molto tempo questa pioniera del cinema.
Clara e Julia Kuperberg