DIE FRAU MEINER TRÄUME
T.it.: La donna che ho sognato; Scen.: Georg Jacoby, Johann von Vászáry, Herbert Witt; F.: Konstantin Irmen-Tschet; Scgf.: Erich Kettelhut; Su.: Heinz Martin, Werner Pohl; Mu.: Franz Grothe; Int.: Marika Rökk (Julia Köster), Wolfgang Lukschy (Peter Groll), Georg Alexander (direttore del teatro), Inge Drexel (Resi), Valentin Froman (ballerino), Walter Müller (Erwin Forster), Willy Schulte-Vogelheim (ballerino), Hans Stiebner (vagabondo), Jakob Tiedtke (spettatore), Grethe Weiser (Luise), Ewald Wenck (portinaio); Prod.: Georg Jacoby per Universum Film A.G.-Filmkunst 35mm. L.: 2655 m. D.: 97’. Col.
Scheda Film
Il film contiene molte scene di rivista alla Busby Berkeley, come quella iniziale in cui, indossando un miniabito di raso nero, con guarnizioni di piume rosse, la Rökk canta: “In der Nacht ist der Mensch nicht gern allein” (“Di notte non si sta bene soli”) e avanza sul palcoscenico a passi lenti. Un primo piano l’inquadra mentre fa tremolare gli occhi nel tentativo di apparire piccante. Anche la scena finale di Die Frau meiner Träume si ispira alle coreografie americane dell’epoca, inscenando un matrimonio da favola in occasione del quale la Rökk e il suo partner Lukschy volteggiano, vestiti di bianco, in un salone affollato da girls e arpe gigantesche. Questo appare come il più tipico dei “Rökk-Filme” i cui elaborati numeri musicali fornivano all’attrice continui spunti per esibirisi nelle sue specialità atletico-canore.
Cinzia Romani (a cura di), Le dive del terzo Reich, Gremese, 1981